L’Asl all’ex Montana di Lissone,i sindacati chiedono certezze

Recupero ed utilizzo della palazzina ex Montana di via Don Minzoni, da adibire a sede dei servizi Asl. I sindacati Spic Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil chiedono al sindaco Ambrogio Fossati e all'assessore al Bilancio, Massimo Fraschini, un incontro, più volte richiesto, per far chiarezza sul futuro della struttura.
L’Asl all’ex Montana di Lissone,i sindacati chiedono certezze

Lissone – Chiedono congiuntamente all’amministrazione comunale «un confronto», nell’ambito della negoziazione sociale territoriale, inerente il bilancio 2011 e triennale. E oggi hanno presentato in municipio le 600 firme raccolte tra dicembre 2010 e febbraio di quest’anno, sul recupero ed utilizzo della palazzina ex Montana di via Don Minzoni, da adibire a sede dei servizi Asl. I sindacati Spic Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil non abbassano la guardia e chiedono al sindaco Ambrogio Fossati e all’assessore al Bilancio Massimo Fraschini un incontro, più volte richiesto, ma a loro dire finora mancato.

«Lo chiediamo a nome della popolazione anziana e degli iscritti ai sindacati presenti in città», dicono i rappresentanti sindacali che sottolineano il positivo riscontro ottenuto dalla petizione popolare. «La raccolta firme ha smosso le acque e stimolato l’amministrazione comunale a prendere in esame la questione che da anni era bloccata-  afferma Cosetta Lissoni, Spi Cgil- recentemente il Comune è arrivato ad un accordo col costruttore di cui però sappiamo ben poco e per altro la data d’inizio lavori, annunciata per il 15 aprile, non sembra sia verificabile nei fatti. Nel cantiere non vediamo nessuno. Ci chiediamo quale sia il contenuto di questo accordo e quali ricadute avrà sui cittadini, ma che soprattutto venga rispettato. I ritardi sono dipesi dall’amministrazione comunale».
«Abbiamo chiesto incontri con l’amministrazione comunale per la prima volta nel luglio 2001» dice Maurizio Sanvito, Fnp Cisl- negli ultimi anni c’è stata assenza totale dell’amministrazione comunale, dal 2005 al 2008 abbiamo cercato continuamente uno scambio di opinioni, ma non c’è mai stata la possibilità di approfondire la questione». Da qui i presidi e la recente raccolta firme. Con la vicenda che nel frattempo è passata da una minacciosa azione legale ad un accordo siglato tra Comune e costruttore per l’avvio della riqualificazione della palazzina.
«Ci risulta però che non sarà a costo zero per la cittadinanza- precisano dai sindacati- si parla di compensazioni economiche in oneri di urbanizzazione e questo è intollerabile sotto il profilo morale». I sindacati annunciano «controlli periodici sull’attività» e chiedono «risposte in termini di impegno».
Elisabetta Pioltelli