L’acqua di Agrate non è potabile?«E’ tutto falso, un grosso errore»

Agrate Brianza – La circostanza dovrebbe bastare per fugare ogni sorta di dubbio. In aula, sindaco, assessori e consiglieri tutti, da mesi bevono acqua di rete, quella che scende dai rubinetti di tutte le case di Agrate. La stessa acqua che secondo una recente pubblicazione, ripresa qualche settimana fa dall’Espresso, dovrebbe addirittura essere non potabile. Rivelazione, tanto sconcertante quanto infondata, che qualche settimana fa ha messo in allarme più di un agratese che si è subito rivolto agli uffici comunali per ottenere chiarimenti e soprattutto rassicurazioni. Lumi che il sindaco Ezio Colombo ha ritenuto di dover fornire anche in assise, a rendere ufficiale e definitiva la comunicazione: «La nostra acqua è a norma e perfettamente potabile. Su questo argomento sono state diffuse notizie false, che l’Espresso ha ripreso, senza verificare, da un volume recentemente pubblicato nel quale si trattava dei diversi tipi di inquinamento e si diceva che l’acqua di rete di Agrate non sarebbe potabile. L’errore grossolano dell’autore è stato quello di confondere la canonica ordinanza che ogni Comune emette in estate, relativa alla proibizione di uso dell’acqua potabile per annaffiare gli orti piuttosto che per lavare l’auto, con il divieto tout court di uso dell’acqua proveniente dall’acquedotto».

Un equivoco non da poco e che ha comprensibilmente creato apprensione in più di un agratese. Diverse sono state le persone che si sono rivolte direttamente al sindaco e all’assessore all’urbanistica Luigi Riccio. «Abbiamo rassicurato che è tutto a norma e sotto controllo», ha continuato il primo cittadino. Nel frattempo, il Comune ha provveduto a richiamare all’esatta verità sia lo scrittore sia la nota rivista di approfondimento. A fare da contraltare all’allarme si aggiunge una recente delibera della giunta per la partecipazione a un bando promosso da Fondazione Idra per promuovere tra gli agratesi il consumo di acqua dell’acquedotto al posto dell’acqua minerale in bottiglia. Una strategia che si pone in linea con un comportamento virtuoso che elimini la plastica, dunque mole di rifiuti e trasporto su camion, e incentivi anche nel caso dell’acqua la più eco-compatibile filiera corta. Il bando prevede una spesa complessiva di 10mila euro, finanziabile per metà grazie al bando della Fondazione, e che sarà destinata ad azioni di sensibilizzazione rivolte alle diverse fasce della popolazione, come interventi presso le scuole, serate pubbliche, stand informativi per la cittadinanza e la diffusione di opuscoli.
Anna Prada