La sua baracca sarà abbattutaVimercate, appello di una mamma

Questione di giorni e sarà abbattuto il riparo di fortuna che da mesi fa loro da casa. La coppia di romeni che vive lì con la figlia dodicenne si ritroverà in mezzo alla strada. La proprietà del terreno dove sorge il boschetto di robinie con la tenda allestita nel mezzo ha deciso: il rifugio abusivo dev'essere abbattuto e rimosso.
La sua baracca sarà abbattutaVimercate, appello di una mamma

Vimercate – Questione di giorni e sarà abbattuto il riparo di fortuna che da mesi fa loro da casa. La coppia di romeni che vive lì con la figlia dodicenne si ritroverà in mezzo alla strada. La proprietà del terreno dove sorge il boschetto di robinie con la tenda allestita nel mezzo, a pochi passi di cascina Cavallera, ha deciso: il rifugio abusivo dev’essere abbattuto e rimosso. E dal Comune rimbalza l’impossibilità di assegnare alla famiglia una casa pubblica perché non ci sono i requisiti necessari, a cominciare dalla residenza, per l’inserimento in graduatoria. La vicenda era balzata all’attenzione della cronaca locale qualche settimana fa e da allora è monitorata dai servizi sociali di piazzale Marconi.

È una storia fatta di povertà e grandi difficoltà, ma anche di dignità e di mutuo soccorso, perché se queste persone sono finora riuscite ad andare avanti e a passare indenni l’inverno è stato soprattutto per l’aiuto rest dalla gente, una rete di solidarietà che ha fornito cibo, vestiario, qualche pasto, un appoggio per potersi lavare e per riscaldarsi, e che si è attivato perché la bambina potesse andare a lezione, pulita, in ordine, diligente, come la scuola ha confermato agli stessi servizi sociali. Ora la situazione, pur precaria e temporanea, rischia di precipitare.

È la donna stessa a raccontare la situazione e a porgere un appello a chiunque possa dare loro un aiuto. “Chiediamo di poter trovare una sistemazione e un lavoro, sono disponibile a qualunque cosa purché dignitosa -ha detto ieri mattina Vandana Cirpaci, 34 anni, mentre la pioggia sferzava la sorta di veranda che ha creato subito fuori della tenda dove abita da quasi un anno- Voglio una vita onesta e giusta, per me e per mia figlia. Ci hanno detto che la prossima settimana butteranno giù questa tenda, non sappiamo dove andare.

Se qualcuno ha la possibilità di aiutarci, si faccia avanti. Intanto ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato in questi mesi”. La donna è arrivata con la figlia in Italia circa un anno fa e ha raggiunto Oreno dove già un suo parente si trova senza però essere in condizioni di poterla ospitare in modo stabile. Fino a un anno fa la sua vita era normale, in Romania. Con il marito, tassista, e le due figlie. “Poi abbiamo avuto un incidente in auto, mio marito è morto, una figlia è rimasta in coma per quattro giorni e ora soffre di seri disturbi -ha raccontato la donna- Non potevo più stare lì. Lavoro non ce n’era. Ho pensato di cercare fortuna in Italia”.

Qui riesce a sbarcare il lunario e ha racimolare anche quei pochi soldi che invia in Romania per mantenere l’altra figlia che sta con la nonna. Prova a ipotizzare qualche soluzione. “Una roulotte posso trovarla, mi servirebbe un luogo privato dove poterla piazzare, e potrei fare la custode magari della proprietà”, ha detto. “Se poi potessi trovare un’occupazione e avere una casa…” Sono parole che tentano di scongiurare lo scenario peggiore, quello di finire in mezzo a una strada, e che condensano il sogno che l’ha accompagnata quando ha varcato i confini italiani, congelato da quasi un anno, sospeso a mezzo in questo boschetto immerso nella campagna vimercatese.
Anna Prada