La storia di Natale di Elmar LenerVive in camper, Brugherio in aiuto

«La vita non dà niente». Lo ripete spesso Elmar Lener a cui la vita, da un giorno all'altro, ha tolto tutto. Da anni abita in vecchio camper che non ripara dal gelo dell'inverno, senza servizi, fisso in un posteggio perché si beve litri di carburante per fare pochi metri. Ecco la sua storia.
La storia di Natale di Elmar LenerVive in camper, Brugherio in aiuto

Brugherio – «La vita non dà niente». Lo ripete spesso Elmar Lener a cui la vita, da un giorno all’altro, ha tolto tutto. Da anni abita in vecchio camper che non ripara dal gelo dell’inverno, senza servizi, fisso in un posteggio perché si beve litri di carburante per fare pochi metri. «La vita non dà niente» ripete Elmar mentre racconta la sua ultima disavventura capitatagli nel parcheggio di via Galvani, a Brugherio, dove sosta dallo scorso gennaio. Alcune settimane fa, mentre era al Policlinico di Monza per effettuare alcuni esami medici, qualcuno gli ha scassinato il veicolo e gli ha rubato il suo piccolo tesoretto: un cellulare, tre lettori dvd con schermo e perfino quattordici pile stilo, tre pinze, cacciaviti e due rotoli di scotch.

«Questi oggetti – esclama – valgono poco, ma sono tutto per me. Solo in Italia si ruba ai poveri in questo modo». Lui ha dei sospetti sugli autori del furto: solo chi sapeva cosa cercare poteva pensare di entrare in quel modo in un camper immatricolato nel 1981. «Non ho prove – afferma l’uomo – ma secondo è me stato qualcuno che sapeva che sarei stato via per qualche ora». Qualche giorno fa un brugherese, saputa la sua storia, gli ha regalato un altro cellulare mentre su Facebook è nato un gruppo animato da giovani con l’obiettivo di portare solidarietà a Lener e alle persone che hanno perso casa e lavoro. Proprio come lui, che una casa e un lavoro li aveva: «La mia rovina – spiega – è cominciata nel 2006 quando sono stato licenziato perché una legge approvata dal Governo Berlusconi ha cancellato l’obbligo di assunzione per gli invalidi. Il provvedimento è stato ritirato dopo tre mesi ma, nel frattempo, in 35.000 si sono ritrovati sulla strada».

Il brugherese ha vinto la causa contro la sua ex ditta e con i 30.000 euro di risarcimento ottenuti ha estinto il mutuo sulla casa, quella che ora non ha più. «Appena ho smesso di prendere lo stipendio – spiega amareggiato – mia moglie ha chiesto la separazione. Il giudice ha dato tutto a lei, anche se aveva già due appartamenti». Quel giorno per Elmar la vita è cambiata completamente: «Ho dormito – prosegue – due settimane nel parcheggio del Carrefour di Carugate, poi con gli ultimi 3.000 euro ho acquistato questo camper che i proprietari stavano rottamando». Da allora vive con 268 euro al mese e per andare in bagno deve percorrere a piedi i trecento metri che separano il posteggio da un vicino centro commerciale: «Mio fratello – dice – mi riempie le taniche di acqua e mi carica le batterie per avere un po’ di tensione. Se avessi la corrente potrei portare qui il mio laboratorio di riparazione di apparecchiature elettriche e potrei aggiustare qualcosa. Ora non posso fare nulla, faccio qualche giro al centro commerciale per ingannare il tempo: a volte mi prende il disgusto. Non è bello vivere così».

Elmar non riesce più a sperare nel futuro: le parole non servono, commenta. Per il momento può contare sulla visita di qualche vicino e sul sostegno di qualche volontario: la Croce Rossa gli porta la cena un paio di volte la settimane e per la doccia utilizza il bagno della Caritas. Da alcune notti è ospitato nel centro allestito dalla Croce Rossa per fronteggiare l’emergenza inverno: «Quando si entra – spiega Elmar – si sta bene, ma alla mattina ci sono 5-6 gradi perché la stufa si spegne automaticamente alle 3». «Avessi almeno una pensione – riflette Lener – potrei stare un po’ meglio. I sindacati, però, mi hanno detto che sono troppo giovane». Monica Bonalumi