La Caratese crolla in casa Tre gol dal Cantù San Paolo

Finisce male anche stavolta e alla Caratese tutto sommato va di lusso in quanto le squadre che in graduatoria la precedevano perdono tutte, con il risultato di mantenere sostanzialmente inalterate le distanze
La Caratese crolla in casa Tre gol dal Cantù San Paolo

Carate Brianza – Ancora una volta, l’ennesima, la Caratese esce con una sconfitta, oltremodo pesante, dal suo terreno amico. Stavolta per mano del Cantù, sceso in riva al Lambro con la voglia di non fare danni agli oppositori (leggasi il primo tempo avulso degli ospiti), ma, se poi, nella ripresa lasci agli oppositori l’universo mondo (e si intenda centrocampo e dabbenaggini difensive) essi non possono che approfittarne e colpire. Finisce male anche stavolta e alla Caratese tutto sommato va di lusso in quanto le squadre che in graduatoria la precedevano perdono tutte, con il risultato di mantenere sostanzialmente inalterate le distanze, quelle “pericolose” che avrebbero potuto portare a “9” le distanze di lunghezza e di fatto elidere la partecipazione ai play-out.

Come al solito è una Caratese cervellotica probabilmente figlia delle stesse scelte dell’allenatore che, si sa , cambia sempre e stavolta decide di mettere Giosuele in difesa e Dalla Costa esterno sinistro. Se si escludono 15 minuti (ma solo quelli !) buoni di Caratese ed anche di rogna allo stato puro (traversa di Scacaborozzi, salvataggio sulla linea sul prosieguo e, dopo cinque minuti, palo su punizione di Dalla Costa), ecco che nella ripresa avviene la solita orribile mutazione; e cioè una squadra che subisce un gol su calcio franco (testa di Locatelli) ma soprattutto un undici che sbrocca. Arrivano nel finale il raddoppio (fotocopia del primo con Pappalardo lasciato inspiegabilmente solo sulla sinistra che “sceglie” di far gol di testa) e l’umiliazione del terzo con Spaggiari che fa il diavolo a quattro e consegna allo stesso Pappalardo il più facile dei tapin per la festa completa comasca.

Ora, diciamocelo francamente, a Carate non ne possono davvero più; mancano due gare al termine di questo tormentato torneo (domenica a Voghera non sarà dura, di più). Più semplicemente chi segue la squadra anche lontano da casa ne ha piene le scatole tutte le “feste” di vedere una formazione diversa. Eppoi il Trento ha vinto ed è lì a meno quattro: attenzione ! Ma al di là di questo, quello che fa più male è l’arrendevolezza dei giocatori (una novità quest’anno per la verità) che nulla hanno fatto per sovvertire l’esito della gara dopo la rete del vantaggio ospite. 
Cortelazzi a fine gara ha posto proprio l’accento su questo, riversando sul suo undici tutte le colpe della sconfitta. Lasciatecelo dire: non è bello nemmeno questo. Saranno probabilmente play-out: con chi non si sa, ma quest’anno, diversamente dagli ultimi due passati in archivio e favorevolmente sfangati (parliamo appunto dei play-out) siamo un po’ più pessimisti. Non è scaramanzia, semplicemente valutare con il buon senso quello al quale da tanti mesi abbiamo, purtroppo, assistito. Ma in Brianza dicono che esiste anche “Ul Signùr di ciùc”.
Sandro Manzoni


CARATESE – CANTU’ SAN PAOLO 0-3

CARATESE: Novembre, Bonfanti, Brivio, D’Angelo (31′ st Buonanno), Dalla Costa, Fioroni, Giosuele, Paonessa (31′ st Barzotti), Pedotti, Sacabarozzi, Semeraro. Allenatore: Cortelazzi.
CANTU’ S.PAOLO: Artesani, Rizzi (32′ st Strametto), Cheremeh, Corti, De Vecchi, Locatelli, Caraglia (17′ st Tomaino), Erba, Panzetta, Spaggiari, Pappalardo. Allenatore: Cesana.
Marcatori: 16′ st Locatelli (Can), 34’st e 42′ st Pappalardo (Can).
Arbitro: Fracassi di Campobasso.
Note: 500 spettatori. Ammoniti Rizzi, Corti e Panzetta (Can). Angoli: 6 a 2 per la Caratese. Recupero: 0′ + 3′.