Monza – Oltre la metà degli infortuni e delle malattie professionali che provocano invalidità permanente o morte riguardano persone con meno di 40 anni. Il 75% di queste invalidità sono accertate entro il terzo grado e tale percentuale sale fino all’88% nel caso degli infortuni coperti da RC Auto. Per questo genere di infortuni la Lombardia è la regione con il primato termini assoluti (il 13,5% del totale), ma la frequenza più alta è quella delle Marche, dove se ne verificano 168 ogni 10 mila residenti. Questi, in sintesi, alcuni dei principali approfondimenti (su dati 2010) contenuti nel nuovo Rapporto statistico del Casellario centrale infortuni reso noto dall’Inail. “Dopo 90 anni di storia – commenta Lorenzo Fantini, presidente del Comitato di gestione – il Casellario continua a fornire un significativo contributo al sistema di prevenzione, raccogliendo dati utili non solo alla consultazione immediata per la verifica di preesistenze infortunistiche e patologiche dei singoli infortunati, ma anche per una lettura aggregata, con criteri statistici, dell’andamento complessivo del fenomeno infortunistico, sia di natura professionale che di altro genere (soprattutto da infortunio stradale)”.
“La rilevazione dei danni permanenti derivanti dagli incidenti stradali, dagli infortuni sul lavoro e dagli infortuni generici – continua Fantini – consente oggi al Casellario di proporre una lettura che, attraversando le diverse tipologie di infortunio, contribuisce all’illustrazione di un fenomeno complessivo sul quale manca ancora una strategia globale condivisa tra i diversi soggetti che se ne occupano a livello statistico e operativo. In prospettiva, le informazioni in possesso del Casellario potranno costituire un valido complemento al sistema di prevenzione (Sinp), previsto dal decreto legislativo 81/2008 e garantito dall’Inail per gli aspetti tecnici e informatici”. Per gli infortuni lavorativi, invece, il collo rappresenta la sede che registra la minore incidenza (8%), mentre oltre il 35% dei casi riguardano gli arti superiori.
Dal punto di vista della distribuzione geografica, dopo la Lombardia le regioni con il più alto numero di infortuni in valore assoluto sono il Lazio (10,3%), l’Emilia Romagna (9%), la Campania e la Toscana (8,5%). Nel Nord Italia si concentra il 42% dei casi, seguito dal Mezzogiorno (34%) e dal Centro (24%). La distribuzione degli infortuni della componente dominante della RC Auto rispecchiano il dato complessivo, mentre quelli da assicurazioni facoltative e quelli lavorativi sono riscontrati soprattutto nelle regioni del Centro-Nord, e in particolare in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Molto significativo è il dato sulla frequenza relativa di infortuni complessivi per 10 mila residenti che, a livello nazionale, è pari a 117. Le regioni con il valore più alto sono le Marche (168), la Toscana (161), l’Umbria (145) e l’Emilia Romagna (144). Più in generale, il Centro, con un valore pari a 145, occupa il poco invidiabile primo posto nella classifica della frequenza relativa, mentre il Nord-Ovest risulta l’area geografica con la frequenza minore.
Per quanto riguarda la RC Auto, dai dati emerge una forte concentrazione al Centro-Sud, confermata anche dall’indicatore di frequenza che rapporta gli infortuni al numero di veicoli circolanti. Con riferimento al 2010, il valore medio nazionale di 99 infortuni con danni permanenti su 10 mila veicoli circolanti, è compreso tra il 169 della Puglia e il 23 della Valle d’Aosta.