Monza – Ci sono due consiglieri della Provincia di Monza e Brianza tra i quattordici indagati dalla Procura di Milano per le irregolarità commesse lo scorso anno nella raccolta delle firme a sostegno del listino di Roberto Formigoni. Fabrizio Figini del Pdl e Massimo Vergani, eletto nel 2009 nel centrosinistra con la lista civica Ponti, dovranno rispondere di falso ideologico per aver ratificato una parte delle 770 sottoscrizioni risultate false.
Figini, indicato come futuro assessore a Varedo in caso di vittoria del centrodestra alle amministrative del 15 e 16 maggio, ha già raccolto la solidarietà del Popolo della libertà. «Abbiamo piena fiducia nella giustizia- afferma la coordinatrice provinciale Elena Centemero- certo spiace un po’ che certe situazioni avvengano quasi a orologeria e alla vigilia di una campagna elettorale. Comunque tutto questo non intacca il consenso che il Pdl ha in Brianza e in Lombardia».
«Il mio non è stato un appoggio politico al Popolo delle libertà- commenta Vergani- tanto che, ironia della sorte, ho sottoscritto la lista radicale che poi ha presentato ricorso contro il listino. Nel corso degli anni non mi sono mai tirato indietro davanti a chi mi chiedeva di autenticare le firme in quanto sono convinto che occorre dare a tutti la possibilità di partecipare alle elezioni. Questa volta, però, devo dire che può esserci stata nella gestione generale della raccolta delle firme qualche superficialità». L’esponente della lista Ponti ha certificato alcune adesioni nelle sedi del Pdl di Nova Milanese e Cesano Maderno. «Nella grande confusione di quei giorni- aggiunge- non escludo che qualche firma possa non essere stata autentica. I problemi, però, sono dovuti a modalità di raccolta anacronistiche che risalgono a una legge degli anni ’50 che altre regioni hanno già modificato».
I due consiglieri non sono i primi esponenti della Provincia brianzola a finire in guai giudiziari: nel luglio 2010 l’assessore al Personale Rosario Perri, seppur non indagato, si è dimesso in seguito al suo coinvolgimento in una indagine sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle istituzioni di Desio. A febbraio il presidente Dario Allevi ha revocato le deleghe all’assessore alla Protezione civile Luca Talice accusato di violenza sessuale da due militanti della Lega Nord. Ora è la volta di Figini e Vergani: il primo siede tra i banchi della maggioranza, il secondo tra quelli dell’opposizione.
Monica Bonalumi