In coppia per truffare gli anzianiBrugherio, quattro casi in un mese

Brugherio – Quattro tentativi di truffa ai danni degli anziani in altrettante settimane, sempre nello stesso giorno della settimana e sempre nella zona di San Damiano. A lanciare l’allarme è stato il comandante della polizia locale Pierangelo Villa, più che per diffondere inutili allarmismi, per mettere in guardia gli anziani e i loro familiari. «I colpevoli sarebbero due uomini con l’accento del nord Italia – ha detto il comandante – che una volta si sono spacciati per operatori che leggono i contatori, un’altra volta per incaricati della stessa polizia locale».

Gli episodi –
Quest’ultimo caso è il più interessante. I colpevoli entrano nelle case di donne sole e anziane, sottraggono un oggetto (in un caso la cornice con la foto del marito morto) e poi escono ad aspettare le vittime davanti alla porta. Al loro arrivo sostengono di essere delegati della polizia locale venuti per riconsegnare l’oggetto ritrovato per strada e cercano di farsi aprire con il pretesto di un controllo. Una tecnica affinata e sorretta da strumenti efficienti, come le chiavi universali, ma evidentemente non proprio vincente, considerato che solo in un caso, lo scorso 6 novembre, i balordi sono riusciti a portare via qualcosa. Negli altri casi le vittime hanno mangiato la foglia e l’uscita di scena è stata l’unica soluzione.

Occhi aperti –
«Quello che sorprende – ha detto Villa – è la facilità con cui riescono a penetrare nelle abitazioni, senza scassinare gli ingressi. Una testimone ci ha raccontato di aver visto addosso a uno dei due un grosso mazzo di chiavi. Siamo convinti che si tratti di passepartout. Raccomandiamo agli anziani attenzione».

Gli indizi dell’esperto –
Vincenzo Panza, presidente della sezione locale dell’Associazione nazionale carabinieri, è l’ideatore di un format anti-truffa con microfilmati utilizzati anche da Striscia la Notizia e ha provato a riassumere il suo lavoro, per i lettori. «Indipendentemente dal pretesto che usano – ha detto – i truffatori hanno tutti dei tratti comuni. L’essenziale è imparare a riconoscerli. Innanzitutto hanno un aspetto curato e un atteggiamento cortese per carpire la fiducia. In secondo luogo c’è un senso di urgenza, come quando insistono per riscuotere dei soldi con la scusa di non aver il tempo di passare più tardi. Terzo: quando sono già in casa, attivano spesso un elemento di distrazione, come chiedere un bicchiere d’acqua o di usare il bagno».

Il consiglio –
Diffidare inoltre di chi dice di dover controllare bollette o soldi falsi perché, spiega Panza, «nessuno, neanche le forze dell’ordine, fa questi interventi a domicilio». Un ultimo consiglio dall’esperto: il truffatore non è un violento. Sa bene che con la violenza commette una rapina, reato molto più grave. Quindi basta fare la voce grossa e fuggirà. Utile, per l’identificazione e la prevenzione, l’immediata telefonata alle forze dell’ordine. E magari l’organizzazione da parte dell’amministrazione comunale di un incontro pubblico con Panza e il suo format.
Valeria Pinoia