Il torrente Molgora sta meglio,ma le acque restano “scadenti”

Caponago –«Le alghe nel Molgora? Vanno bene». Questa è l’affermazione del vicesindaco di Caponago, Luigi Cerizza. Ma in sostanza è anche il messaggio che arriva dal Parco del Molgora e dal suo presidente Claudio Valsecchi: «Le alghe non sono di per sé un sintomo di negatività – ha dichiarato – anzi possiamo dire che nella parte alta del Molgora le rilevazioni Arpa classificano le acque come “scadenti” ovvero un gradino più in alto di quanto già fossero».

La questione era saltata fuori durante l’ultimo consiglio comunale di Caponago: «Da mesi vediamo molte alghe nell’alveo del torrente – aveva dichiarato i capogruppo della Lega nord, Gianluca Benini – vogliamo sapere qual è lo stato del torrente». In consiglio aveva risposto Cerizza assicurando il progressivo miglioramento della qualità delle acque. Si è saputo però che la risposta del vicesindaco era stata suggerita dal presidente del Parco: «Dalle nostre analisi e da quelle dell’Arpa – ha assicurato Valsecchi – tra Burago e Truccazzano si è registrato un miglioramento. Questo grazie ai lavori di collettamento di Idra, che ha fatto in modo che le acque degli scarichi fognari non finssero più direttamente nel torrente».

I problemi però risiedono ancora nella parte lecchese del Molgora e nella parte a sud di Truccazzano: «In quei punti – ha detto Valsecchi – le acque non hanno avuto dei miglioramenti qualitativi. Se dovessi fare una stima penso che entro la fine del 2010 le acque del torrente, a livello generale, avranno un sviluppo positivo». Questo dovrebbe accadere perché tutte le opere di collettamento e di bonifica fatte da Idra e dalle società del lecchese entreranno in funzione a pieno regime. «Mi preme sottolineare una cosa – ha aggiunto Valsecchi – l’ente parco non ha potere decisionale sulla sorte del Molgora. Noi con le nostre analisi, che vengono svolte in parallelo a quelle dell’Arpa, facciamo opera di “pressione politica” sulle istituzioni provinciali e regionali».

Al contempo però il Parco fa anche opera di divulgazione. Infatti ogni anno produce una relazione sullo stato del torrente che viene consegnata ai sindaci dei comuni aderenti al parco. Il documento del 2009 è in fase di stesura proprio in questi giorni: «Qualche settimana fa sono arrivati i dati della fine del 2008 – ha puntualizzato il presidente – da qualche settimana sono al lavoro per stendere il documento definitivo. Il lavoro è lungo e complesso anche perché l’Arpa fa tre campionature al mese lungo tutto il torrente».

Pensando al futuro, quali saranno i parametri da tenere d’occhio? «La stessa presenza di alghe, che oggi può essere considerata un elemento non negativo, va tenuta sotto controllo. Se la presenza delle alghe sarà stabile avvieremo le indagini di Arpa Lombardia e dei nostri laboratori di riferimento anche in questa direzione». Secondo le previsioni, nel 2011 l’emergenza Molgora potrebbe rientrare definitivamente.
Lorenzo Merignati