Monza – Don Giovanni è considerato uno dei massimi capolavori della storia della musica, della cultura occidentale e dello stesso Mozart. In esso vi è il riflesso di tutto il genio mozartiano, nei diversi stili e nelle modalità compositive, e di un Settecento musicale giunto ormai all’apice del suo splendore e alle porte del Romanticismo. Sabato 27 marzo il teatro Manzoni presenta il dramma giocoso in due atti nell’allestimento dell’associazione Aslico (ha sede al Teatro Sociale di Como). Firma l’adattamento musicale Alberto Cara, cura la regia Stefano de Luca, dirige l’orchestra il maestro Oliver Gooch. Nel ruolo del protagonista è impegnato Alessio Arduini. Scene e costumi a cura di Leila Fteita. Lo spettacolo va a chiudere la stagione dedicata all’opera. “Anche questa quarta edizione – spiega il direttore artistico Emanuele Banterle – sta suscitando molto interesse. L’Aida, in apertura, ha richiamato oltre 500 spettatori, qualcuno in meno Rigoletto, ma forse la data era troppo a ridosso della prima. Anche le aspettative per il Don Giovanni sono buone: ci sono già parecchie prenotazioni”. La prima, storica, rappresentazione del Don Giovanni, accolta con entusiasmo – ricordiamo che il libretto è di Lorenzo da Ponte – avvenne il 29 ottobre del 1787 al Nationaltheater di Praga.
IL REGISTA
«Immagino il nostro Don Giovanni come una fosca fiaba notturna. Con la paurosa leggerezza di una storia di ammazzamenti e fantasmi, raccontata in una cupa notte di luna. Fiaba ambientata in un fragile teatrino. Ma non completo, piuttosto ciò che ne resta, le rovine di un teatrino settecento o forse barocco. Lo scheletro di un boccascena, con ancora attaccati i lembi di un sipario stracciato e svolazzante. Come grandi tende di una finestra spalancata di colpo dal vento, perché inizia un temporale estivo. Ecco, immagino un Don Giovanni proprio come un temporale estivo. Improvviso, inatteso, eccessivo. Protagonista di un gioco, dichiaratamente, teatrale. Giovane affascinante antieroe, tutto preso da questo gioco scenico fatto di nulla, in cui il travestimento, la rappresentazione di se stessi come vittime o come persecutori, come seduttori o sedotti, sia impudicamente ostentata».
L’ORCHESTRA
Costituita dall’As.Li.Co. nel 2007, l’Orchestra 1813 ha debuttato ne Il Re Pastore di Mozart, sotto la direzione musicale di Bruno Dal Bon. In questi anni ha preso parte a numerose produzioni liriche, tra cui L’elisir d’amore, Il barbiere di Siviglia, La Cenerentola, Don Pasquale, Madama Butterfly, L’Italiana in Algeri, Così fan tutte. Nell’estate del 2008 ha suonato inoltre alla prima edizione del Festival Como città della musica, partecipando alla produzione di Madama Butterfly. Ha lavorato con qualificati direttori d’orchestra ed ha collaborato con solisti di fama.
GUIDA ALL’ASCOLTO
Venerdì 26 marzo, presso il foyer del teatro, è previsto un incontro introduttivo all’opera a cura di Francesco Rocco Rossi.
BIGLIETTI
Il sipario si apre alle 21. I biglietti sono in vendita a 25 euro per la platea, 22 per la balconata e 15 per la galleria. Informazioni allo 039-386.500. Modesto Panizza
SCONTO PER I LETTORI DE “IL CITTADINO”
Sul settimanale “il Cittadino” di sabato 20 e di giovedì 25 è pubblicato, nelle pagine dedicate agli spettacoli, un coupon che dà diritto ad uno sconto sul biglietto d’ingresso.