Lissone – Incontro di Fabio Meroni con i suoi elettori dopo i primi 100 giorni da onorevole. Serata a metà tra la propaganda elettorale (per Daniela Ronchi, lamogliedimeroni come l’ha chiamata lui stesso imitando i detrattori) e la sincera voglia di dimostrare che può fare qualcosa (adesso che ha raggiunto le leve del potere parlamentare), lui che, l’ha detto dal palco, “è un peones della politica, ha fatto solo la terza media, ma ha sempre desiderato arrivare a Roma”.
Partì con il treno delle sei, un martedì mattina dello scorso dicembre, non senza sentirsi, lo ammette lui stesso, un po’ Peppone, che lascia il paesello, rimuginando le parole dell’amico-nemico don Camillo “ricordati che se qui sei qualcuno, là sarai solo un numero”. Meroni, stando ai filmati presentati al Terragni, ieri sera, ha già dato prova di non essere solo un numero, ma di far notare la propria presenza. Davanti al microfono dell’aula parlamentare, con grande disinvoltura apostrofava il presidente della seduta, ringraziava i colleghi per gli applausi e, naturalmente, difendeva a gran voce i diritti della Brianza.
Già molte le interpellanze proposte, altrettante le invettive contro il ‘governo dei tecnici’ che, in linea con il pensiero della Lega, ha definito anti democratico, perché non eletto. «Un governo che ha chiesto dodici volte la fiducia, che procede per decreti e non accoglie gli emendamenti» (come la sua maggioranza, in consiglio comunale a Lissone, non discute le richiese sul piano di governo del territorio.)
Ai cittadini forse non è dato comprendere i meccanismi che regolano le sedute parlamentari. Il racconto dei 100 giorni, che in realtà sono poco più di 90, è veramente appassionante, l’entusiasmo sembra genuino, le promesse non mancano «Tra le pieghe del bilancio si possono trovare finanziamenti per il nostro territorio». Un progetto è già stato proposto in ambito sanitario.
In conclusione, al Terragni, passano le immagini della nascita della Lega Nord, un Bossi giovanissimo che incita dal palco o tra il verde di Pontida, facce conosciute dei suoi seguaci della prima ora, entusiasmo di popolo. Le note del Va’ pensiero accompagnano il ricordo di un tempo in cui si credeva ad un ideale. L’amarezza del compromesso sembrava non potesse sporcarlo mai!
Cristiana Mariani