Il Comune fa guerra alle luccioleSui cartelloni pubblicità hard

Il Comune fa guerra alle luccioleSui cartelloni pubblicità hard

Lentate sul Seveso – L’amministrazione combatte la prostituzione lungo le sue strade, ma sui cartelloni pubblicitari comunali spunta un chiaro invito a trascorrere “serate bollenti” in locali pubblici svizzeri. Spiccano eccome le decine di manifesti distribuiti in diversi punti del territorio, centro e frazioni comprese, dove un’ammiccante signorina bionda mostra “il posteriore” lasciandosi scivolare sulla schiena la bandiera elvetica e sulla sua testa capeggia a lettere cubitali la scritta “Senza censura” e poi via al sito Internet col nome del bar. Potrebbe essere uno scherzo?

Non proprio basta digitare gli estremi in Internet ed ecco comparire un vero e proprio campionario di escort. Naturale chiedere lumi dello scivolone pubblicitario all’assessore alla partita, il vicesindaco Carlo Del Pero con delega alle Finanze, che saputa la notizia si è sentito decisamente in imbarazzo: «Non li ho assolutamente visti», ma dopo aver chiesto lumi agli uffici, ha scoperto che la cosa è stata seguita direttamente all’agenzia incaricata alle pubbliche affissioni: «La pubblicità è stata commissionata dal Casinò di Lugano» il gioco di parole è sin troppo facile, anche perché sugli spazi comunali non ci sono partite di poker, roulette o slot-machine, ma solo una curvosa signorina.

«Nel contratto che ci lega con l’agenzia – prosegue l’assessore – non è specificato di rifiutare pubblicità di questo tipo, una cosa che non era mai capitata e cui ora dovremo mettere mano». Ben diverse invece sono le dichiarazioni dell’assessore alla sicurezza Silvano Rovagnati, tra i primi a sostenere l’ordinanza anti prostituzione. «Noi combattiamo contro la presenza di prostitute lungo le nostre strade – commenta – perché a corollario ne scaturisce un disagio e degrado sotto le finestre dei nostri cittadini (in settimana proprio l’assessore Del Pero ha raccolto otto preservativi usati nel giardino di casa), attirando personaggi pericolosi i “rucheta” in dialetto i protettori. Secondo una mia personale opinione le case chiuse sono la soluzione».

Ma a Lentate non ne avete chiuse un paio? «Si trattava di stranieri irregolari». Qualunque sia la posizione della giunta, resta il fatto che sui cartelloni pubblicitari comunali si “vende” il corpo delle donne, mentre in città al contrario l’amministrazione comunale prosegue la sua battaglia suon di multe per tentare di ridimensionare il fenomeno. Dalla curiosa contraddizione si sono accorti anche diversi cittadini, che hanno evidenziato il disagio in municipio.
Cristina Marzorati