Lissone – Dopo 33 anni scompare dal calendario ciclistico il Trofeo Luciano Meroni, la corsa di Lissone per dilettanti under 23 altrimenti conosciuta come Piccola Agostoni. Ma non è finita: la Brianza a pedali perderà nel 2013 niente meno che la Coppa Colli Briantei, classica internazionale di Sovico; in questo caso il Velo Club ha deciso di dedicare ogni sforzo verso i più giovani.
Cosa resta allora nel panorama brianteo? Cifre complessive alla mano, le corse organizzate sul territorio resistono. Ma la categoria dilettanti segna il passo: in pratica sopravvivono solamente il Trofeo Nino Ronco di Ornago a luglio, la Medaglia d’Oro Città di Monza, gara abbinata al Trofeo Schiatti, che il caro, vecchio Pedale Monzese riproporrà sabato 15 giugno sull’Autodromo, la gara di Bernareggio a settembre e la Coppa d’Inverno di Biassono a ottobre.
Ma, intanto, era dal 1980 che il Trofeo Meroni, intitolato anche a Lino Biganzoli, rappresentava uno degli appuntamenti clou per i velocisti più accreditati; e se una volta la gara si svolgeva in maggio e affrontava anche le salite di Colle Brianza e Sirtori, da un po’ di anni aveva trovato una nuova dimensione all’inizio di marzo con un circuito veloce che si collocava dopo il Giro delle Tre Province di Limito (gara che si correrà sabato) e in concomitanza con la kermesse di Melzo.
Ebbene, la Mobili Lissone ha gettato la spugna: trovare sponsor che abbiano voglia di sostenere lo sforzo per la vituperata categoria dilettantistica sta diventando un’impresa. La società in agosto proporrà sempre la Coppa Ugo Agostoni per professionisti, ma quanto al resto non c’è più spazio. E’ una grave perdita per tutto il ciclismo della Brianza, non solo per quello lissonese, anche solo per l’aspetto simbolico di una terra che, nonostante l’ampio seguito, non può più garantire la Piccola Agostoni.
A Sovico la musica è un po’ differente. Nel senso che il Velo Club ha deciso, forse a malincuore di accantonare la Coppa Colli Briantei di carattere internazionale per offrire maggiore spazio a giovanissimi, esordienti, allievi. Alla base insomma. Il cambiamento radicale è stato dettato da un contenzioso avviato dopo la caduta di un corridore, Mirko Nosotti, un paio d’anni fa: la società gialloblu, per vocazione impegnata nello sviluppo del ciclismo giovanile, ha così pensato di «ridimensionare» la manifestazione regalando, sempre alle porte dell’estate, uno spazio maggiore proprio ai più piccoli, atleti ancora (si spera) estranei alle troppe malattie che affliggono lo sport maggiore.
La decisione del presidente Maurizio Canzi non ha mancato di suscitare polemiche, specialmente nei confronti di Mirko Nosotti, l’atleta caduto gravemente nell’edizione 2011 e salvato, come raccontano le cronache, dal tempestivo intervento del dottor Confalonieri, al seguito della corsa. Sta di fatto che dopo 48 edizioni è arrivato il momento di scendere dal treno.
Saverio Gennaro