Giussano, prof senza stipendioAnticipo con i contributi famiglie

Professori pecari senza stipendio: interviene la scuola con un' anticipazione di cassa. Dal mese di marzo dieci supplenti temporanei dell'Istituto Modigliani non vengono regolarmente pagati: la scuola ha deciso attingere dalla cassa con i contributi volontari delle famiglie.
Giussano, prof senza stipendioAnticipo con i contributi famiglie

Giussano – Precari senza stipendio: interviene la scuola con un’ anticipazione di cassa. Dal mese di marzo dieci supplenti temporanei dell’Istituto d’istruzione superiore Amedeo Modigliani non vengono regolarmente pagati tant’ è che la scuola ha deciso di intervenire e regolarizzare almeno il mese di marzo andando ad attingere alla cassa che, oltre ai soldi del Ministero, è formata anche dai contributi volontari delle famiglie, fondi che servirebbero per pagare altre attività extra docenti, fra cui i corsi di recupero destinati agli studenti con difficoltà.

Ma il Consiglio d’Istituto, con delibera del 4 maggio, ha deciso di utilizzarli per pagare il mese di marzo ai precari, che, per ora non hanno ricevuto lo stipendio di aprile. E rischiano anche di rimanere senza maggio. La scuola dal 2004 ha un credito con il Ministero di circa 260 mila euro per gli stessi motivi e i 17 mila euro ricevuti quest’anno sono bastati per pagare i compensi ai precari in questione dei mesi di gennaio e febbraio.

Da qui a giugno servirebbero almeno 28 mila euro per poter dare il dovuto compenso ai lavoratori. Sono stati gli studenti rappresentanti d’Istituto a presentare al presidente della Provincia Dario Allevi, mercoledì mattina, durante la presentazione del progetto Mb4you quella che è stata definita «una situazione imbarazzante per chi dà e per chi riceve».

Inutili i tentativi di avere delle risposte effettuati dalla scuola. «Abbiamo scritto alla ragioneria del Ministero dell’Istruzione – ha spiegato il presidente Cesare Fidia Ferrari – illustrando il problema ma non abbiamo avuto riscontri. Così il Consiglio d’Istituto ha deciso di pagare agli insegnanti almeno la mensilità di marzo attingendo dal fondo della scuola. Questi soldi, però, sarebbero destinati ad altre necessità e a pagare gli insegnati per attività extra». Attività che, se i soldi finissero, salterebbero? Insomma, la classica coperta corta.
Federica Vernò