Giussano, picchia il figliolettoArrestato ma di nuovo in libertà

Giussano – Quando è rientrata a casa dal lavoro, ha trovato il figlioletto di tre anni in lacrime, con graffi e lividi in faccia e sul collo. A quel punto la madre, una 27enne trasferitasi a Giussano da qualche anno, non ci ha più visto, esasperata dalla spirale di violenza in cui era piombata la vita domestica. È finita con l’arrivo dei carabinieri e un arresto, la lite scoppiata in un appartamento in città. I militari della stazione di Besana hanno portato in carcere, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, un 39enne brianzolo, artigiano, titolare di una piccola impresa con un paio di dipendenti. Uomo dalla vita al di sopra di ogni sospetto, se non fosse per un vecchio decreto penale di condanna, ma con un problema di abuso di alcol, come lui stesso ha ammesso venerdì di fronte al gip del tribunale di Monza Claudio Tranquillo. Dopo un paio di giorni dietro le sbarre, il magistrato, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto, ha ordinato la sua scarcerazione, imponendogli però il divieto di avvicinarsi alla compagna e al figlio. Tecnicamente, l’uomo deve stare ad almeno duecento metri di distanza dai familiari. Per quanto sia stato rimesso in libertà, infatti, resta indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia, con l’aggravante di aver fatto violenza contro un fanciullo. I fatti risalgono a martedì sera, appunto, verso le 20. La madre del piccolo, appena varcata la soglia di casa, si è trovata davanti il bambino con i segni in faccia, evidentemente agitato. Subito è nata una discussione, i cui toni sono degenerati in fretta anche perché l’uomo aveva alzato il gomito.Questo ha provato a giustificarsi, dicendo che era stato lui a graffiarlo, ma per sbaglio, durante un gioco. Ad avvertire il 112 sono stati gli inquilini di un altro appartamento, preoccupati per le urla e i rumori che provenivano dalla casa accanto. Solo l’arrivo dei carabinieri ha riportato la calma. La donna si è decisa a sporgere denuncia contro il partner, dichiarando che quello era il secondo episodio in cui il figlio aveva fatto le spese degli atteggiamenti violenti del padre. Nella prima occasione, però, aveva scelto di non sporgere denuncia, né di portare il bambino al pronto soccorso. Martedì sera, invece, al bimbo è stata attribuita una prognosi di 15 giorni. Verso le 4 del mattino di mercoledì, dunque, i carabinieri e il magistrato di turno alla procura di Monza, il pm Donata Costa, hanno formalizzato l’arresto, contestando al 39enne il reato di maltrattamenti in famiglia. Secondo le accuse, e la denuncia, i maltrattamenti si ripeterebbero da quattro anni nei confronti della compagna. Episodi di cui, stando a quanto dichiara la difesa, non risultano precedenti denunce, né referti ospedalieri. Sembra però che il problema dell’uomo sia legato proprio all’alcolismo. Davanti al gip, il 39enne ha fatto parziali ammissioni. Oltre al divieto di avvicinarsi al figlio, dovrà seguire una terapia per disintossicarsi. La compagna ha manifestato parere positivo alla sua scarcerazione, a condizione che stia a debita distanza da lei e dal figlio.
Federico Berni