Giussano – Ha saputo solo ufficiosamente che il suo contratto di consulente non è stato rinnovato. Paolo Morandi, responsabile dell’ambulatorio di allergologia da lui aperto nel 1998 all’ospedale Borella, dal 31 marzo non eserciterà più a Giussano. Appresa la notizia ha scritto al direttore generale dell’azienda ospedaliera Pietro Caltagirone.
«Dal dicembre 1997 figuro come specialista consulente (non pensionato) – ha spiegato Morandi – L’ambulatorio ha sempre funzionato correttamente con un occhio di riguardo ai tempi di attesa sempre sotto i trenta giorni ( più bassi degli altri servizi). Questo fino al 2012, quando mi è stata imposta una riduzione di orario da 14 ore settimanali a 6 ore settimanali con notevole riduzione del numero delle prestazioni. Ho appreso in modo non ufficiale del mancato rinnovo del mio contratto di consulente per motivi legati ai tagli disposti dalla Regione Lombardia».
Morandi, in servizio a Giussano dal 1974, ha preso carta e penna «per conoscere i perché di questa scelta, i motivi per cui sono stati mantenuti altri ambulatori e chiuso il mio. Qui si tratta non di rinunciare a un medico consulente, ma di chiudere un ambulatorio specialistico, che si occupa di una patologia che colpisce circa il 25 per cento della popolazione italiana.
Nell’ azienda ospedaliera il mio ambulatorio è l’unico specifico di allergologia (gli altri sono inseriti in unità operativa di Medicina del lavoro nel presidio ospedaliero di Desio e nell’UO di pneumologia nel presidio ospedaliero di Vimercate). È l’unico dotato di apparecchio campionatore di pollini, con possibilità di conoscere settimanalmente quali e quanti pollini sono presenti in atmosfera, quali saranno le ricadute sui pazienti, come monitorare la terapia. In tutta la Lombardia i centri campionatori sono circa una decina; questo dovrebbe essere motivo di vanto».
Quindi i pazienti: «Vorrei conoscere che fine faranno tutti i pazienti seguiti da anni per patologie croniche come l’asma bronchiale e l’orticaria cronica. Ma soprattutto vorrei sapere come faranno gli oltre 200 pazienti in trattamento vaccinico da anni o non ancora iniziato. Per chi non lo sapesse il trattamento vaccinico delle forme allergiche deve durare almeno tre -cinque anni per riuscire ad indurre nell’organismo quelle modifiche immunologiche che possono portare alla guarigione. Chi farà la richiesta dei mantenimenti vaccinici dopo il 31 marzo? Chi consegnerà e spiegherà come assumere i vaccini nuovi dopo il 31 marzo? È vero. I pazienti possono andare in altre strutture, ma in genere questo può comportare il rifacimento di tutte le indagini diagnostiche e l’interruzione della terapia per un tempo più o meno lungo».
Quindi l’amara constatazione: «Chiudendo l’ambulatorio di allergologia si risparmia senz’altro, ma si rinuncia anche ai ricavi dell’ambulatorio stesso , ben superiori rispetto alle spese. Ma soprattutto si rinuncia a un servizio alla popolazione. Io non mi intendo certo di economia sanitaria ma ho sempre pensato ingenuamente che il compito primario dei direttori generali fosse quello di fare funzionare al meglio un ospedale, risparmiando ma senza rovinare reparti e senza limitare i servizi alla popolazione».
Federica Vernò