Giussano, arrestato MancusoL’accusa è di estorsione

Giussano, arrestato MancusoL’accusa è di estorsione

Giussano – E’ tornato in carcere Salvatore Mancuso, originario di Limbadi (Vibo Valentia) ma residente a Giussano. E’ finito in manette l’altra mattina insieme ad altre due persone (Franco Ruggiero, 38 anni, e Filippo Carrà, 45 anni, pure originari del Vibonese ma residenti a Parma) su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catanzaro Tiziana Macrì. I tre sono accusati a vario titolo di aver messo in piedi un vasto giro di usura nell’ambito del quale sarebbe maturato anche l’omicidio di Francesco Chirillo, commerciante calabrese, avvenuto dieci anni fa. Pesano come macigni le parole utilizzate dal giudice Macrì nell’ordinanza di custodia: «Il soggetto di maggior carisma criminale di cui si tratterà… è Mancuso Salvatore, figlio del defunto boss “Ciccio Mancuso”, appartenente alla prima generazione dei fratelli Mancuso facenti parte dell’omonima “Cosca Maggiore” di Limbadi… Il Mancuso Salvatore, pur risiedendo da numerosi anni in Lombardia, mantiene forti legami con il proprio territorio di origine ove continua ad operare illecitamente». L’operazione “Time to time”, condotta dalla squadra mobile di Catanzaro con il coordinamento della Procura distrettuale antimafia, racconta che nel 2000 Chirillo, dopo e il fallimento dell’attività commerciale, avrebbe ottenuto da Mancuso un prestito di circa 200 milioni di lire. Secondo quanto riferito da un collaboratore di giustizia e accertato poi dall’attività investigativa, in cambio Chirillo sarebbe diventato un mediatore: il suo compito sarebbe cioè stato quello di individuare altri commercianti in crisi a cui dare in prestito, ovviamente a tassi usurari, il denaro di Mancuso. L’uomo sarebbe però rimasto vittima di una “fregatura”, visto che alcuni imprenditori non sarebbero riusciti a restituire il denaro ottenuto in prestito. Il 10 febbraio del 2000 Franco Ruggiero, definito dagli investigatori fra gli “accoliti” di Mancuso, si sarebbe incontrato con Chirillo: la situazione sarebbe sfuggita di mano e l’uomo viene freddato a colpi di pistola. Dell’omicidio è comunque accusato il solo Ruggiero. Salvatore Mancuso era tornato in libertà soltanto da pochi mesi: era stato condannato al Tribunale di Monza per l’arsenale scoperto dai carabinieri in un garage di Seregno e per usura e, attualmente, è ancora sotto processo per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. La prossima udienza è fissata per il 19 maggio.