Desio – “Se lunedì prossimo portano la domanda in Comune – aveva detto il sindaco Corti venerdì scorso -, possiamo garantire che in trenta giorni avranno le carte in regola per proseguire la loro attività nella legalità”. Ripartiamo da lì per capire gli sviluppi della vicenda del Nuovo Centro Giardinaggio di via per Cesano, una storia seguita ormai dalla città intera, che si sente coinvolta e cerca di capire cosa succede e come finirà. A tutti sta a cuore la sorte degli oltre sessanta lavoratori che rischiano di perdere il posto.
Cosa è successo lunedì scorso, dopo sei giorni di postazioni dei lavoratori, di convocazioni della proprietà, di interessamenti dell’amministrazione comunale? Niente. La proprietà non ha presentato nessuna richiesta. Il sindaco ed i tecnici del Comune allargano le braccia. Ed un’altra settimana è strascorsa invano. Per la verità, non è stata una settimana vuota. Lunedì scorso i lavoratori sono stati ricevuti dal Prefetto. Gli hanno espresso le loro difficoltà, gli hanno chiesto di far togliere i sigilli ai capannoni per poter riprendere il lavoro. Nel pomeriggio di lunedì, il Prefetto ha incontrato pure la proprietà. E, più tardi, ha ricevuto gli amministratori comunali. Ha ascoltato tutti e ha deciso di indire un incontro tecnico.
Il Prefetto, dunque, intende mettere il dito nella vicenda e trovare un punto d’incontro che non può prescindere, ovviamente, dalla legge. E che dice la legge? Dice che la struttura, così com’è adesso, non può sussistere. Perché occupa 8mila metri quadrati di superficie di vendita coperta senza averne l’autorizzazione. L’autorizzazione ce l’ha solo per mille metri quadri. E sorge in un’area dove la grande distribuzione (come in pratica il Garden si è strutturato) non può starci. E’ il Pgt approvato dalla precedente amministrazione a dirlo.
Anzi, il Pgt ha dato una mano al Nuovo Centro Giardinaggio, stabilendo che nell’area può essere realizzato un centro di media distribuzione. Significa: un punto vendita con superficie massima di 2500 metri quadrati. In comune aspettano la richiesta della proprietà per concedere i permessi ammessi dalla legge: un capannone di 2500 metri quadri per la vendita ed uno simile da utilizzare come magazzino.
Domani, dunque, i tecnici delle due parti si ritrovano davanti al Prefetto. La proprietà dichiara di voler continuare l’attività, l’amministrazione ribadisce le proposte che la legge consente. Le due posizioni non appaiono poi così divergenti. Che potrà aggiungere di più il Prefetto?
Egidio Farina