Monza – Come i palazzi reali, come gli animatori dello sviluppo urbanistico, quanto i quartieri avveniristici e allo stesso modo degli impianti museali: i supermercati e i centri commerciali hanno modificato il panorama urbano di ogni angolo del pianeta, d’Italia, della Brianza. Da queste parti, spesso, sotto le insegne di Esselunga: sono queste le ragioni per cui questa mattina, mercoledì 20 gennaio, l’università La Sapienza di Roma ha consegnato a Bernardo Caprotti, fondatore del marchio, una laurea honoris causa. In architettura, ovviamente, quella che negli anni ha caratterizzato lo sviluppo dell’identità, anche estetica, di Esselunga.
«Bernardo Caprotti è, da sempre, attento ai temi dell’architettura – riferisce il gruppo – Risale agli anni ’80 la collaborazione con Ignazio Gardella, una delle figure fondamentali dell’architettura italiana del XX secolo. Gardella ha disegnato per Esselunga supermercati e superstore, nonché i palazzi che ospitano gli uffici Esselunga di Limito di Pioltello e Sesto Fiorentino. Grazie alla collaborazione con Ignazio Gardella, e con altre importanti firme dell’architettura quali Luigi Caccia Dominioni, Norman Foster, Renzo Piano, Mario Botta, Fabio Nonis, Vico Magistretti, ha potuto contribuire alla creazione di edifici di stile e ricchi di significato».
Architettura e design, perché così come è riconoscibile la faccia di Esselunga lo è anche il suo logo, disegnato Max Huber, la stessa mano che ha creato i marchi di La Rinascente e di Einaudi. Bernardo Caprotti, classe 1925, è figlio di una famiglia di industriali tessili brianzoli, attività che ha inizialmente portato avanti. La svolta nel 1957, quando fonda insieme a Nelson Rockefeller la prima società di supermercati in Italia, diventata interamente di proprietà Caprotti nel 1962: tre anni dopo, lascia definitivamente il tessile per occuparsi solo di supermercati.