Monza – Le sorti del governatore della Lombardia Roberto Formigoni verranno decise in un incontro a Roma con Angelino Alfano e Roberto Maroni. Lo ha detto lo stesso Formigoni, in bilico dopo l’arresto dell’assessore Domenico Zambetti per i voti comprati dalla ‘ndrangheta. È la nuova bufera sul Pirellone, dove gli indagati ormai sono quattordici (su ottanta eletti). Ed è la risposta alla Lega nord e a Matteo Salvini che mercoledì sera hanno presentato le dimissioni al governatore «lasciandogli – ha spiegato Salvini – la scelta se fare un passo indietro o a lato», con l’alternativa dell’azzeramento della giunta.
Dura la presa di posizione di Formigoni: «Se i leghisti vogliono il dialogo devono ritirare le dimissioni, decidano se vogliono far parte dell’alleanza in Lombardia, Veneto e Piemonte», ha detto giovedì mattina in collegamento con una trasmissione televisiva.
«L’accusa sollevata contro Zambetti è di una gravità assoluta, è inaccettabile – ha continuato – O è un abbaglio incredibile della magistratura,e credo proprio di no, oppure Zambetti è uno spergiuro che ha tradito la fiducia di tutti noi. Siamo in presenza di un politico che non solo ha tradito, è andato a comprare voti dalla ‘ndrangheta, ma ha tradito anche il proprio presidente e il proprio partito. Di fronte a questo salto di qualità negativo io prenderò decisioni forti, nette. La ‘ndrangheta non deve avere accesso nelle istituzioni e non lo avrà».
E se la Lega confermasse di tirarsi fuori dall’alleanza per Lombardia, Veneto e Piemonte, «provvederò subito ad assegnare le deleghe degli assessori leghisti dimissionari perchè non si possono lasciare senza presidio assessorati importanti. E si andrà alle elezioni con giunta guidata da Formigoni».
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha invece così commentato: «Crediamo che Formigoni abbia in animo e voglia e debba fare un gesto molto forte. Ha espresso parole di forte distanza e quindi crediamo che oggi dirà e farà della cose talemente forti da rimettere in marcia la Regione e separare il destino del Pirellone da chi ha disonorato la Regione». Secondo Alfano da parte di Formigoni deve esserci «più di una presa di distanza da Zambetti, penso che debba azzerare tutto e ricominciare daccapo perchè occorre dare un segnale di cesura. Il punto di sostanza è che c’è un buon governo e delle vicende gravissime».
Ma sarà un giovedì di fuoco per Formigoni: è attesa infatti anche la sentenza contro il governatore per diffamazione nei confronti dei Radicali.