Monza – Processo al 3 luglio davanti al giudice Rosaria Pastore per Morgan, al secolo Marco Castoldi, artista monzese di 40 anni, rinviato a giudizio con l’accusa di favoreggiamento al termine dell’udienza preliminare celebrata mercoledì dal gup Giovanni Gerosa.
Il magistrato ha accolto la richiesta del pm Emma Gambardella, che aveva indagato l’ex leader dei Bluvertigo, in relazione all’arresto avvenuto due anni fa dell’uruguaiano Luis Fernando Magliano, fermato praticamente al citofono di casa di Castoldi, in zona via Felice Cavallotti, con una dose da 3 grammi di cocaina in mano. Secondo le accuse, Morgan avrebbe raccontato agli ufficiali di polizia giudiziaria una versione non credibile del motivo per cui il sudamericano (il cui processo con l’accusa di spaccio è gà stato fissato al 7 marzo) si trovava sotto casa sua.
Per la procura, insomma, Morgan avrebbe coperto il presunto spacciatore. Di qui l’accusa di favoreggiamento. Per giustificare la sua presenza sotto casa del musicista, Magliano, di fronte ai poliziotti, aveva fatto riferimento a quest’ultimo. La stessa versione era stata ribadita dall’uruguaiano anche davanti al gip Maria Rosaria Correra, la quale, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto, lo aveva scarcerato.
«Avevo lavorato per montare il palco ad un concerto di Morgan – aveva detto in sostanza l’uomo di fronte al magistrato – mi aveva pagato con un assegno, ma era compilato nel modo sbagliato, per questo stavo andando a casa sua, per cambiarlo con un altro assegno». Sulla droga, quindi, si era difeso adducendo «l’uso personale». A supporto della sua tesi, l’uruguaiano aveva effettivamente esibito l’assegno. In casa, inoltre, non aveva materiale che facesse pensare all’attività di spaccio.
Magliano, residente a Milano era tornato in questo modo a piede libero, ma restava indagato con l’accusa di spaccio. Per questo motivo, gli inquirenti avevano deciso di sentire anche Morgan. Castoldi aveva confermato di conoscere il sudamericano, e di avergli dato l’assegno per aiutarlo, visto che attraversava un periodo di difficoltà economiche.
La procura tuttavia non gli ha creduto e lo ha inquisito. Mercoledì al termine di una veloce udienza preliminare, il gup ha pronunciato il rinvio a giudizio. L’avvocato di Castoldi non ha inteso rilasciare dichiarazioni. Morgan, invece, non era presente all’udienza.
Federico Berni