Monza – “Ero sereno prima e lo sono ancora”. Con queste parole l’ex capo di gabinetto della provincia Giordano Vimercati si è allontanato dagli uffici della procura di Monza dove si è tenuto l’interrogatorio con i pm titolari dell’indagine su un presunto giro di tangenti relativo alle aree ex Falck e Marelli. Era stato lui stesso a chiedere di essere sentito dai pm di Monza titolari delle indagini Walter Mapelli e Franca Macchia.
Piero Di Caterina, uno dei grandi accusatori, aveva riferito alla magistratura di aver pagato tangenti (che l’imprenditore chiama finanziamenti, ndr.) a Penati e Vimercati. Per entrambi, la procura aveva chiesto nei mesi scorsi l’arresto, poi rigettato dal gip Anna Magelli. L’interrogatorio di Vimercati cade a cinque giorni da quello di Filippo Penati, che ha fornito chiarimenti ai pm domenica scorsa. Per l’atteggiamento processuale di Penati, che avrebbe fornito un contributo alle indagini, la procura starebbe valutando l’ipotesi di rinunciare al ricorso al Tribunale del riesame.
“Ha chiarito il suo ruolo nella vicenda respingendo le accuse di Pasini e Di Caterina”, ha riferito il legale Luca Troyer al termine del faccia a faccia dell’ex braccio destro di Penati con i magistrati. L’avvocato ha poi aggiunto di essere soddisfatto dell’interrogatorio e di sperare che le spiegazioni fornite siano state esaustive. Ai cronisti che gli hanno chiesto se si sentisse solo, Vimercati ha risposto: “Non sono solo, sono con la mia famiglia”. (TMNews)