Donna uccisa dai ladri in SardegnaVisse per molto tempo alla Valera

Varedo – Sono partiti giovedì per la Sardegna i fratelli di Maria Rosaria Carrus, la donna uccisa brutalmente, sabato notte, nella sua abitazione, a Siliqua, in provincia di Cagliari, da tre giovani sorpresi a rubare. L’anziana, 71 anni, era sarda, ma i fratelli e i figli vivono in Brianza. E anche lei, fino ad una quindicina di anni fa, viveva alla Valera insieme al marito, Franco Uccheddu. La coppia si era trasferita qui per lavoro: il marito era infatti dipendente dell’Autobianchi di Desio, mentre lei era infermiera in una casa di cura per anziani a Vimodrone. Arrivata l’età della pensione, i due erano tornati nella loro terra d’origine, dove si erano costruiti una casa, dopo una vita di sacrifici e risparmi. Tre anni fa il marito è morto. E sabato scorso lei ha trovato una fine terribile: è stata uccisa da tre giovanissimi del paese, in cerca di soldi. I tre, arrestati dai carabinieri, dopo l’omicidio sarebbero tornati in casa per bruciare il corpo dell’anziana e cancellare ogni impronta o segno di una presenza di estranei e quindi sviare le indagini dei carabinieri, inscenando, insomma, un incidente. “Quello che sappiamo – spiega il fratello Claudio, 52 anni, che vive alla Valera – lo abbiamo appreso anche noi dai giornali. E’stato terribile”. Una famiglia numerosa quella di Maria Rosaria Carrus: in totale, 9 fratelli. Uno, Giampietro, scomparso un paio di anni fa. Gli altri ancora in vita, quasi tutti residenti in Brianza. Claudio, Giampaolo, Fernando e Maurizio vivono a Varedo. Marco Antonio a Cesano. Due sorelle invece , Giulia e Olga, sono fuori regione. In Brianza vivono anche i figli, Massimo e Rita, i primi a precipitarsi in Sardegna, non appena hanno ricevuto l’orribile notizia. Ora tutta la famiglia si è riunita e non si dà pace per questa tragedia che ha dell’incredibile. “L’hanno picchiata fino a ucciderla” dice il fratello Claudio. In base alla ricostruzione degli inquirenti, i tre giovani sarebbero entrati in casa dell’anziana cercando di rubare qualcosa e mettendo a soqquadro tutti i locali. Lei si sarebbe svegliata e li avrebbe riconosciuti. E così sarebbe scattato l’istinto omicida dei tre, di cui uno ancora minorenne, che si sarebbero accaniti contro la loro vittima, fino a ucciderla. Poi, dopo essere scappati, sarebbero tornati sul luogo del delitto, per appiccare il fuoco. C’è voluto l’intervento dei pompieri, sabato notte, per spegnere le fiamme, allarmati dai vicini di casa. Poi, domato l’incendio, la terribile scoperta .

P.F.