Monza – All’Hospice Santa Maria delle Grazie di via Montecassino, 8 fervono i preparativi per l’evento in programma dopodomani, sabato 21 maggio. Alle 16, alla presenza di monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione don Carlo Gnocchi, alla quale la struttura cittadina appartiene, e di Tiberio Boldrini, direttore del Polo Lombardia 3, è in programma la cerimonia di insediamento della reliquia del Beato don Carlo Gnocchi. La reliquia è un frammento osseo ex corpore estratto dalla salma del “padre” dei mutilatini in occasione della ricognizione canonica avvenuta nel mese di marzo del 2009 ed è inserita in un reliquario che riproduce, in piccolo, la statua del beato collocata in quasi tutti i centri della Fondazione. Durante la cerimonia la reliquia sarà posta in una teca di cristallo, realizzata appositamente, e collocata nella cappellina dell’Hospice dove resterà per sempre per essere venerata dai fedeli di don Carlo che è stato beatificato il 25 ottobre 2009 a Milano dal cardinale Dionigi Tettamanzi. Nella stessa giornata nel giardino dell’Hospice sarà inaugurata una fontana dal diametro di tre metri. Davvero curiosa la storia di quest’opera. Colui che l’ha pensata è il responsabile sanitario dell’Hospice, il dottor Carlo Cacioppo, un medico che merita un bel dieci e lode in disegno. Un giorno ha dato forma alla sua idea su un pezzetto di carta. Un semplice schizzo a matita che ha potuto trasformarsi in una fonte d’acqua. L’acqua, un segno di vita e di speranza in un luogo contraddistinto dal dolore. Spiega il dottor Cacioppo: “Ho sempre pensato che nel giardino dell’Hospice, che la buona volontà dei nostri volontari garantisce bello, fiorito ed ordinato, dovesse trovare posto uno zampillo d’acqua da guardare dalle finestre di ogni camera, da godere per chi può recarsi in giardino accompagnato dai familiari”. Lo stile della fontana, ricoperta, di mattoncini richiama l’adiacente convento dei frati francescani della Madonna delle Grazie e la facciata dell’Hospice. L’opera vuole ricordare il decimo anno di attività della struttura e la beatificazione di don Carlo ma vuole essere anche la realizzazione, come spiega Cacioppo, del “sogno di alcuni familiari di persone qui decedute che l’hanno finanziata”. Col suo stile semplice e sobrio ed il sommesso mormorio dell’acqua la fontana richiama al senso dell’impegno quotidiano di tutti coloro che operano nello spirito di don Gnocchi: essere accanto alla vita, sempre.
Annamaria Colombo