Desio, usura ed estorsioneFermato pastore evangelico

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Desio/Cesano – Tra una predica e l’altra, estorceva denaro alle sue vittime. E’ l’accusa rivolta a N.V., 60 anni, pastore evangelico che svolge la sua missione tra Desio e Cesano Maderno. Di lui si vedono su internet i video di prediche, preghiere e raccolte fondi per la comunità. L’uomo è stato fermato giovedì dai carabinieri della compagnia di Desio, per usura ed estorsione.

L’intervento è stato reso possibile grazie al racconto di una vittima, che si è rivolto all’associazione milanese Sos Racket e Usura. Il presidente Frediano Manzi, a sua volta, ha sporto denuncia ai carabinieri, che si sono messi quindi al lavoro per incastrare il pastore evangelico. Gli inquirenti, per il momento, mantengono il massimo riserbo sulla vicenda.

A parlare invece sono sia la vittima, sia Frediano Manzi, ancora sconvolti. La vittima è un ex impiegato di banca bolognese, che ha perso il posto di lavoro. Mentre cercava in qualche modo di arrivare a fine mese, ha incontrato il pastore evangelico, da cui si è fatto prestare 5 mila euro. Il religioso però ben presto si è manifestato per quello che era: un vero e proprio strozzino. Dal bolognese disoccupato pretendeva infatti 16 mila euro.

“Stiamo parlando di interessi altissimi – dice indignato Manzi – questo è un vero e proprio strozzinaggio”. Per ottenere i soldi, il pastore non esitava a minacciare la sua vittima. “Si trattava di minacce velate – racconta il diretto interessato – ma insistenti, che sono proseguite per un anno”. Finchè l’uomo, attraverso internet, è venuto a consoscenza dell’associaizone Sos Antiracket e Usura. Ha preso quindi coraggio e ha chiamato Manzi.

“Era talmente a terra – dice il presidente dell’associazione – che ho dovuto pagargli il biglietto del treno per venire da Bologna a Milano”. Manzi non ci ha pensato due volte: subito dopo aver realzzato la situazione, è andato dritto in caserma dai carabinieri a sporgere denuncia. Era il mese di maggio. Sono quindi partite le indagini, che si sono conluse in settimana, con il fermo in flagranza del pastore evangelico.

“Il timore è che l’usuraio sia al centro di un sistema e che quello dell’ex bancario bolognese non sia un caso isolato” dice Manzi, che per questo invita le vittime a uscire dal silenzio e le istituzioni a collaborare. Lo stesso messaggio arriva anche dall’ex bancario: “Il sospetto è che dietro il pastore ci sia un sistema molto più ampio e complesso. Adesso sono sollevato, perchè il mio incubo è finito. Ma temo davvero che il religioso sia solo uno degli anelli di una catena molto più vasta”. Per questo, dicono i protagonisti della brutta vicenda, “è importante parlare e denunciare”.
Paola Farina