Dal Tar un colpo al sindaco DonatiLa giunta di Seveso traballa

Il Tar fa traballare l'amministrazione Donati con una sentenza choc: annullati l'ingresso di Sandro Mauri in consiglio e l'approvazione di due bilanci. Nel mirino è finito il parlamentino del 19 maggio 2010 che non aveva i numeri per deliberare.
Primarie Pdl, sorpresa a SevesoL’ex sindaco Donati tra i candidati

Seveso – Se Cesano Maderno cade, Seveso resta in bilico. Non è chiaro, infatti, se l’ennesima tegola, che proprio in questi giorni è caduta dall’alto del Tribunale amministrativo regionale, potrà far vacillare definitivamente l’amministrazione Donati.

La sentenza –
È di mercoledì 22 giugno la notizia della pubblicazione della sentenza del Tar che annulla tre delibere del consiglio comunale del 19 maggio 2010. A essere annullate sono la surroga del consigliere comunale Nicola Tallarita (entrato in giunta lasciando il suo ruolo di membro consiliare) che ha lasciato il posto a Sandro Mauri. Annullate anche le deliberazioni messe all’ordine del giorno sotto la voce: «Esame e d approvazione del bilancio di previsione del 2010» e la voce: «Approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2009». A promuovere il ricorso davanti al Tar erano stati, nel giugno dell’anno scorso, i consiglieri comunali del Pd e Marzio Marzorati, della «Lista civica per Seveso». Le minoranze si erano rivolte al Tar per le modalità con cui era avvenuta la surroga di Tallarita con Mauri. In sostanza, in quella seduta, le opposizioni erano uscite dall’aula facendo mancare il numero legale necessario, in termini di legge, per rendere valida le deliberazioni. La maggioranza aveva però fatto entrare in consiglio comunale Sandro Mauri con nove voti favorevoli più quello del sindaco Massimo Donati.

Senza il numero –
Ma il regolamento consiliare non consente, in prima convocazione, la validità degli atti «se non interviene almeno la metà dei consiglieri assegnati al Comune, senza computare il sindaco». Il quorum doveva quindi essere di 10 consiglieri senza il voto del primo cittadino. Subito dopo l’avvenuta surroga sono stati votati il bilancio preventivo 2010 e quello consuntivo 2011 col voto favorevole del nuovo consigliere Sandro Mauri. Nella sostanza, se la surroga non poteva essere validata, anche le delibere assunte col voto di Mauri non potevano essere considerate legittime.

Motivazioni smontate –
Il Tar, accogliendo l’esposto dei consiglieri ricorrenti, ha anche smontato le motivazioni con cui il legale dell’amministrazione in carica ha tentato di difendere l’operato della maggioranza sostenendo che i consiglieri di minoranza «avrebbero compiuto la scelta politica di non partecipare alla seduta, allo scopo di far mancare il quorum e paralizzare l’attività consiliare». Per Francesco Mariuzzo, presidente della I sezione del Tar di Milano, «anche se così fosse, una simile condotta rientrerebbe nel novero delle tipiche tecniche di ostruzionismo della minoranza». Cosa potrà accadere ora? Non è del tutto chiaro ed è al vaglio dei funzionari amministrativi.
Ivan Bavuso