Cesano – Tra gli oltre 6.500 giovani provenienti dalla diocesi ambrosiana che hanno affollato le strade di Madrid in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù c’erano anche i 44 ragazzi arrivati in bici da Cesano Maderno. Il gruppo, guidato da don Sergio Massironi e da don Alessio Bianchi, coadiutore in una parrocchia di viale Padova a Milano, ha impiegato 20 giorni per raggiungere la capitale spagnola. Un lungo pellegrinaggio attraverso tre stati, per riscoprire il significato di un gesto, di una condizione non più comuni come un tempo: quella del pellegrino. «Ormai quando parliamo di pellegrinaggio lo sforzo si riduce ad una breve vacanza in pullman – più un ritiro spirituale che un pellegrinaggio, spiega Gabriele Vergani, uno dei giovani cesanesi che hanno preso parte alla Gmg 2011 – arrivando a Madrid in bici invece è come se ci fossimo guadagnati ogni giorno la cena, abbiamo realmente riscoperto l’antico significato della parola pellegrino. Abbiamo faticato e siamo cresciuti condividendo momenti ed emozioni, formando un gruppo affiatato e sostenendoci l’un l’altro lungo il tragitto. E’ stata un’esperienza bellissima – prosegue il pellegrino su due ruote – siamo stati accolti da tante persone diverse, ora è difficile spiegare cosa si prova, le emozioni si sono tutte mischiate e questo miscuglio ha ancora bisogno di essere elaborato».
Le fatiche del viaggio sono presto dimenticate pensando a quanto provato sulla propria pelle: «In realtà pensavo che fare 100 chilometri al giorno fosse più difficile, invece una volta rodate le gambe nelle prime tappe il viaggio è stato più semplice del previsto – racconta ancora Gabriele – Il momento che più ci è rimasto impresso? Anche il cardinale Tettamanzi ci ha fatto la stessa domanda quando lo abbiamo incontrato, poco prima di Saragoza. In molti hanno risposto la Sagrada famiglia, io invece dico proprio quel momento, quando ci ha ricevuti. L’ho veramente sentito vicino a noi ed anche il fatto che a Madrid ci abbia cercati ha contribuito a questa sensazione».
«Penso che questa esperienza di fatica ed impegno abbia insegnato ai ragazzi cosa vuol dire fare dei sacrifici – conclude don Sergio Massironi – le fatiche comuni li hanno abituati ad avere fiducia l’un l’altro, a sostenersi a vicenda. Hanno imparato che ogni giorno riserva molto più di quanto serve proprio nell’incontro con le altre persone, questa piccola cosa è un vero miracolo». Il miracolo della Gmg, che riunisce decine di migliaia di giovani provenienti da ogni angolo del globo, un miracolo che si ripeterà tra due anni, questa volta in Brasile.
Gionata Pensieri