Concorezzo – Sono in arrivo le ganasce alle auto degli evasori delle imposte. La linea dura del comune di Concorezzo contro i furbi è partita da tempo, un po’ in tutti gli ambiti. I controlli sulle posizioni, per esempio dei commercianti e delle loro pubblicità, qualche mese fa aveva fatto scattare delle sanzioni salate. E di pari passo si sono intensificati anche i controlli a carico di coloro che pur avendo le sostanze per pagare, per i più vari motivi, hanno deciso di non saldare la tassa sui rifiuti oppure la mensa scolastica dei figli con la speranza di finire nel ‘dimeticatoio’. Ma così non è stato. E a dimostrarlo ci sono i dati elaborati in questi giorni dall’ufficio finanziario del Comune di Concorezzo.
Nell’ultimo anno le pratiche in corso di recupero crediti relativi ai tributi locali hanno riguardato tra gli altri, la tassa rifiuti, i servizi scolastici e i canoni di locazione degli appartamenti comunali. Il tutto per un ammontare globale superiore ai 250 mila euro. Per alcuni di questi crediti l’amministrazione comunale, dopo avere provveduto alla notifica di ingiunzioni fiscali e a diversi solleciti di pagamento, ha emesso delle comunicazioni di preavviso di fermo amministrativo. In pratica si tratta di un’ultima spiaggia che si può tradurre così: «Stiamo venendo a metterti le ganasce. Se non saldi i tuoi debiti entro pochi giorni, non potrai più usare l’auto».
E l’avviso è servito? Stando ai dati del comune pare proprio di sì. Infatti sulle 150 pratiche, che rischiano di portare alle estreme conseguenze, ben il 26 percento si è risolto con il pagamento immediato delle sanzioni. In termini assoluti la cifra globale a “rischio ganasce” è di circa 59mila euro, dei quali sono già stati recuperati 15mila e 500 euro. A tratteggiare un quadro più ampio della situazione è il vicesindaco di Concorezzo, Mauro Capitanio, che dà corpo alla linea dura intrapresa dal Comune: «Anzitutto va detto che da quando la nostra amministrazione si è insediata nel 2009 ha abbandonato i metodi discutibili di Equitalia – ha spiegato – il motivo è semplice: volevamo avere una visione diretta di ciò che accade nel nostro Comune e capire caso per caso cosa si nascondeva dietro i mancati pagamenti».
Il secondo passo è stato quello di affidare la riscossione dei tributi ad una controllata delle Poste italiane che di fatto sta proponendo ai debitori piani di rientro dilazionati nel tempo e ammortizzatori per saldare quanto dovuto, tenendo sempre presente la condizione economica degli interessati. «Alcuni di questi debitori però – ha aggiunto Capitanio – pur essendo nella posizione di poter pagare non lo hanno fatto, forse contando sul clima di lassismo che negli scorsi anni ha pervaso un po’ tutta l’Italia. E nei loro confronti sono partite le sanzioni più severe, tra le quali le ganasce fiscali alle automobili». Nel mese di marzo erano partite invece le sanzioni nei confronti di più di cinquanta imprese non in regola con il pagamento della tassa sulla pubblicità, per un totale di oltre 100mila euro.
Lorenzo Merignati