Monza – In decenni di attività nel commercio, una cosa così non gli era mai capitata. Prima il sole a novembre, nel frattempo la crisi, il lavoro che cala, ci mancavano solo i ladri, che gli hanno ripulito la ‘House of Cashmere’ in corso Buenos Aires, a Milano. Migliaia di pezzi spariti, tra maglie, sciarpe accessori, tutti rigorosamente in pregiato cashmere, appunto: «Due milioni di euro dissolti sotto Natale».
Racconta con voce calma, Luciano Grimoldi, monzese, uno dei titolari della società che gestisce tre punti vendita, tra cui quello di corso Buenos Aires aperto una decina di anni fa e derubato sabato notte dai soliti ignoti, e che ha la propria fabbrica con annesso outlet a Monza, in via Sgambati. «Cinquant’anni nel commercio di lana cashmere, una tradizione di famiglia; a partire dagli anni sessanta ad oggi, ne abbiamo viste tante, furti in ditta e cose del genere, ogni tot anni capitava qualcosa, ma mai in negozio, e soprattutto mai subìto un colpo così clamoroso».
Il copione è quello classico, da ‘banda del buco’. «Un bel foro grande e grosso fatto nel muro, passando dal negozio accanto al nostro, che è una rivendita di fiori, sono passati dalle cantine e hanno fatto letteralmente il pieno, adesso riassorbire la merce ad una settimana dal Natale è praticamente impossibile».
Voce calma, dunque, quella di Grimoldi. Sarà lo spirito natalizio, sarà che è un imprenditore abituato a far fronte alle avversità. Ma certo il periodo non sorride.
«Cosa devo dire? A novembre faceva caldo, e alla gente certo non viene in mente l’idea di coprirsi, poi mettiamoci il periodo che è quello che è; insomma, è sotto gli occhi di tutti, il lavoro è calato, i consumi anche, ora questa ‘sorpresa’ dei ladri, il lavoro continua, abbiamo anche un punto vendita diretta qui in viia Sgambati, ma, insomma, è stato un anno pessimo».
L’inventario è ancora in corso, ma il bottino, portato via in decine di sacchi neri, è milionario. Il fatto, è stato regolarmente denunciato alla polizia di Milano. Sul caso indagano gli agenti della squadra mobile del capoluogo, che hanno effettuato il rilievi del caso sul posto. Giorni prima, presso l’attività commerciale adiacente alla ‘House of Cashmere’ c’erano dei lavori di ristrutturazione. I sospetti si concentrano su alcuni manovali stranieri che potrebbero aver avuto tutto il tempo per individuare una via d’accesso al negozio dell’imprenditore monzese. Sul posto non sono stati trovati gli arnesi utilizzati per sfondare la parete.
Federico Berni