Cassa integrazione alla LinkraPer 220 tra Concorezzo e Agrate

Cassa integrazione per la Linkra: sono 220 i lavoratori coinvolti tra le sedi di Concorezzo e Agrate Brianza. Svanisce in questo modo la possibilità, come paventato in un sondaggio dell'Usb, di ricorrere ai contratti di solidarietà.
Cassa integrazione alla LinkraPer 220 tra Concorezzo e Agrate

Concorezzo – Alla Linkra si aprono le porte della cassa integrazione. Ma i lavoratori, in un sondaggio, preferirebbero praticare la via del contratto di solidarietà. Gli ultimi sette giorni sono stati densi di eventi per i lavoratori dell’azienda. All’inizio di questa settimana infatti i dipendenti concorezzesi del gruppo hanno compilato un questionario sottoposto loro dai sindacalisti dell’Usb Monza Brianza. In sintesi si chiedeva se, e in che misura, si fosse favorevoli alla possibilità di applicare i «contratti di solidarietà» all’interno del sito. Su 176 lavoratori che hanno ricevuto il questionario, hanno risposto in 136. Di questi ultimi, 110 dieci si sono detti favorevoli all’istituzione dei «contratti di solidarietà» in azienda.
«Con un risultato così forte, chiaro, inequivocabile – hanno scritto in una nota i sindacalisti dell’Usb – mercoledì ci siederemo al tavolo con maggiore convinzione nel richiedere i contratti di solidarietà ».

Il tavolo era quello in programma in Assolombarda il 25 gennaio. Tavolo cui hanno presenziato i membri dell’Rsu e un delegato della Cgil. Così Antonio Castagnoli, il sindacalista della Fiom che ha seguito da vicino tutte le vicissitudini del gruppo, ha raccontato l’evolversi della discussione: «L’azienda ha formalmente presentato la richiesta di cassa integrazione, specificando il motivo per il quale la presenta, ovvero per esigenze di riorganizzazione». Stando ai numeri emersi durante l’incontro, dalla procedura di cassa integrazione saranno coinvolti 160 lavoratori concorezzesi e 60 del sito di Agrate Brianza.

Non verrà intaccato invece il polo di Cornate d’Adda. La procedura sarà a rotazione e durerà almeno per ventuno mesi. Il tavolo di mercoledì ha anche affrontato la questione dei «contratti di solidarietà», ma l’azienda ha spiegato che non è possibile tecnicamente attuare questa soluzione nei suoi stabilimenti. Per «contratto di solidarietà» si intende un accordo, stipulato tra l’azienda e le rappresentanze sindacali, avente ad oggetto la diminuzione dell’orario di lavoro al fine di mantenere l’occupazione in caso di crisi aziendale. «La situazione continua ad essere preoccupante – ha concluso lo stesso Castagnoli – l’azienda ci ha ribadito che è in atto un calo drastico delle commesse. Ma questa volta ci ha anche sottolineato che le banche stanno attuando una certa rigidità nella politica di credito ».

A Concorezzo sono impiegati circa 290 lavoratori che si occupano di apparecchiature radio ed elettroniche, utili anche nel settore militare.
Lorenzo Merignati