Carate – Spiragli di luce nel cielo grigio sopra la ex “Pozzi Leopoldo” di via Cavour. Tornano a sperare i lavoratori della ultracentenaria azienda meccano tessile di Agliate che dallo scorso marzo è in liquidazione per crisi finanziaria. Su richiesta della Rsu, Alberto Petullà, si è svolto un vertice in Prefettura a Milano. All’incontro ha partecipato anche il presidente di Monza e Brianza, Dario Allevi, che si è impegnato a organizzare un tavolo in Provincia prima delle ferie estive, per risolvere la situazione dei lavoratori. Dopo più di un mese di silenzio, il tavolo della Prefettura milanese è tornato a ospitare i rappresentati dei lavoratori (erano in quattro), la proprietà della azienda, rappresentata da Alberto Pozzi e Vittorio Zappalorto, il capogabinetto della Prefettura. «Chiedevamo – così Petullà – che vengano rispettati gli accordi che erano stati sottoscritti nel mese di aprile, e che in queste settimane sono finiti nel dimenticatoio. Chiedevamo e chiediamo l’impegno a garantire la ricollocazione lavorativa di noi tutti e l’accompagnamento alla pensione per i tre di noi che ne hanno diritto, con un compenso congruo». Allevi, che già di era mosso per far ottenere ai lavoratori un anticipo delle spettanze della cassa integrazione straordinaria che altrimenti i lavoratori non avrebbero visto prima di diversi mesi. «Vogliamo ringraziare il presidente – dice Petullà – per essersi preso a cuore la nostra situazione. Il suo interessamento per noi ha rappresentato un importante passo avanti nelle trattative». Nei giorni scorsi è stata sottoscritta la cassa integrazione straordinaria che coinvolgerà i ventisette dipendenti della ex Pozzi (diciannove operai e otto impiegati) fino al 27 aprile del prossimo anno. Alla firma del documento, negli uffici della Regione Lombardia, c’erano i sindacati e i commissari del tribunale incaricati di seguire la vicenda. I lavoratori hanno occupato l’ingresso della loro ex azienda dalla fine di febbraio a fine maggio, con un sit-in di protesta accompagnato da striscioni e bandiere sindacali, smantellato dalla proprietà del sito produttivo che tre mesi fa ha cambiato denominazione in “Pl Tessile Spa”.
a.br.