Cornate d’Adda – Si presentano come volontari dell’associazione di soccorritori cornatese. Spiegano che è in atto una raccolta di fondi a favore delle attività del gruppo e tentano di fissare un appuntamento a domicilio per portare a termine la donazione. Ma è tutto falso. Allarme truffa in paese, dopo le numerose telefonate ricevute da cittadini che insospettiti dall’insolita modalità di richiesta di contributi hanno segnalato gli episodi all’Avsa di via Donato Dossi, che prontamente ha denunciato il pericolo raggiri alla polizia locale e provveduto a diramare un comunicato (diffuso anche attraverso il sito internet del comune) in cui si spiega di non aver autorizzato nessuno a chiedere offerte.
Il timore è proprio per quella proposta di fissare un colloquio a casa della possibile vittima, che potrebbe essere un pretesto per farsi aprire la porta e portare a termine oltre alla truffa, magari anche un furto. Il presidente dell’Avsa, Alberto Brivio, ribadisce che l’associazione di volontari cornatese è del tutto estranea alle telefonate e invita a fare molta attenzione. «Abbiamo avuto diverse segnalazioni da famiglie che sono state contattate telefonicamente – spiega – per fissare una data e un¿ora per poter passare poi a ritirare di persona e a casa le offerte per i volontari. Tutto questo non corrisponde al vero, perché non facciamo questo genere di campagna».
Due le ragioni per cui queste ripetute telefonate hanno messo sul chi va là l’associazione: «Primo: non ci permettiamo di telefonare a casa – dice Alberto Brivio – tantomeno poi come è capitato, di contrattare sul prezzo della donazione. Il problema però è che non vorremmo ci fosse dietro qualcosa di più grave». Che insomma quella telefonata che annuncia la visita dei volontari sia un’esca, confidando nella bontà di molti e soprattutto presentando come garanzia il nome, noto in paese, del gruppo di volontari, che è attivo dal 1996.
«Temiamo qualcosa di più grave, al di là magari del raggiro da dieci o venti euro di offerta fasulla – spiega Brivio – perciò abbiamo voluto mettere in guardia tutti. E non sto parlando solo degli anziani o delle persone più deboli, perché davvero queste persone, sfruttando la buona fede e lo spirito di condivisione riescono ad abbindolare chiunque». Con altre modalità, ma nei comuni dei dintorni sono stati lanciati negli ultimi mesi diversi allarmi simili e l’invito a diffidare da chi suona il campanello e chiede soldi, presentandosi come dipendente del comune, tecnico dell’energia elettrica o del gas.
Letizia Rossi