Brugherio, picco di borse rubatenel parcheggio interrato del super

Brugherio – Scelgono un parcheggio sotterraneo, poi avvicinano una donna, la distraggono con quattro chiacchiere e le rubano la borsetta. È questo a grandi linee il copione dei numerosi colpi che ignoti hanno messo a segno con successo tra settembre e ottobre nel posteggio interrato del centro commerciale Kennedy. I dati precisi non sono disponibili, ma sembra che solo nel mese di settembre siano stati sei e che qualche caso si sia contato anche la settimana scorsa. Il fenomeno insomma è esploso e le vittime sono quasi esclusivamente donne, per lo più al ritorno dalla spesa.

Il parcheggio sotterraneo garantisce maggior copertura ai balordi e la tecnica usata è quella di un vero e proprio raggiro, tanto che in diversi casi la vittima del furto si accorge di averlo subito solo una volta arrivata a casa. Finora la dinamica è stata la medesima: la signora esce dal centro commerciale e raggiunge la sua auto, parcheggiata sottoterra, sistema le borse nel bagagliaio, appoggia la borsetta sul sedile e mentre si accinge a sedersi al volante viene chiamata da uno sconosciuto che, con estrema gentilezza, le chiede informazioni di vario genere, per lo più stradali, distraendola mentre un complice apre la portiera e si impossessa della borsa. Un sistema praticamente perfetto che consente ai ladri di allontanarsi senza troppa fretta. La malcapitata di turno risale sull’auto e solo dopo si rende conto che la borsa non c’è più.

È a quel punto che vengono avvisati i carabinieri: troppo tardi perché possano fare altro che registrare le denunce e raccogliere le testimonianze. Quello che le vittime notano, peraltro, è la presenza di un solo uomo, quello che chiede informazioni. L’esistenza del complice è una deduzione ovvia, intervenuta quando i casi si sono moltiplicati. Secondo i racconti delle donne derubate, sembra che il colpevole sia un uomo abbastanza giovane e di origini straniere, forse sudamericane. Per il momento nel suo sacco sono finiti portafogli, contanti, cellulari, oggetti personali e i documenti delle vittime, impegnate ora nelle trafile del caso per ottenerne di nuovi.
Valeria Pinoia