Brianza, ancora cassa e mobilitàper quasi seimila metalmeccanici

In Brianza nel primo semestre sono 217 (273 nel semestre precedente) le aziende industriali ed artigiane coinvolte da processi di crisi con un totale di 5.604 (erano 5.593) addetti coinvolti dall'utilizzo di “ammortizzatori sociali.
Brianza, ancora cassa e mobilitàper quasi seimila metalmeccanici

Monza – Continua il monitoraggio a cura della Fim Cisl Brianza sulle situazioni di crisi nel nostro territorio, realizzato nel periodo gennaio – giugno 2011. In tutta la Brianza in questo primo semestre sono 217 (contro le 273 del semestre precedente) le aziende industriali ed artigiane coinvolte da processi di crisi e/o difficoltà con un totale in queste realtà di 8.998 (erano 8.545) addetti occupati e di 5.604 (erano 5.593) addetti coinvolti dall’utilizzo di “ammortizzatori sociali.

Il 57% dei lavoratori è coinvolto con l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria , il 36% da quella straordinaria e in deroga e il 7% dalla mobilità. Il 93% delle aziende interessate dall’utilizzo degli ammortizzatori è al di sotto dei 100 dipendenti. Questi dati testimoniano che si sta tentando ancora di mantenere una tenuta occupazionale dentro le aziende, nonostante le difficoltà e la durata di questa crisi e il massiccio ricorso agli strumenti, si è cercato di evitare il più possibile il ricorso della mobilità (licenziamenti collettivi) e dove lo si è fatto si è cercato di gestirlo in modo concordato e il meno traumatico possibile.

Nel secondo semestre del 2011 vi è una diminuzione del numero delle aziende coinvolte da processi di crisi ma non del numero degli addetti, rimangono numeri ancora importanti, a testimoniare che la crisi non è ancora finita, anzi è tuttora molto evidente. Pur in una rilevazione parziale e in difetto, va inoltre segnalato che in molte di queste aziende si sono fatti più di un accordo per la gestione dei singoli ammortizzatori, in qualche caso con passaggio dalla cassa ordinaria alla cassa straordinaria per superamento del periodo massimo utilizzabile della cassa ordinaria.

Vi sono anche aziende industriali che stanno utilizzando la cassa in deroga perché hanno di fatto esaurito tutti gli altri ammortizzatori “ordinari”. Nell’utilizzo della cassa integrazione straordinaria si rileva un aumento del numero delle aziende con relativo aumento dei lavoratori complessivamente coinvolti (quasi il doppio), a cui vanno aggiunte tutte le aziende che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione in deroga.

Sono ancora molti i casi di lavoratori colpiti dai provvedimenti legati alla crisi, che presentano grossi problemi legati alla diminuzione del loro reddito a volte anche per i ritardi nell’erogazione delle indennità da parte dell’Inps per via del pagamento diretto in quanto le aziende non sono in grado di anticiparlo.

A fronte di poche realtà che sono in controtendenza e stanno presentando segnali positivi, in qualche caso anche con assunzioni, si stanno evidenziando casi di aziende con difficoltà di natura finanziaria e che in alcuni casi incorrono in provvedimenti di natura fallimentare. Questa crisi ha prodotto non solo conseguenze di rallentamento dell’attività produttiva ma si è anche sovrapposta alla debolezza strutturale del nostro apparato industriale e alla mancanza di “un sistema Paese” in grado di dare risposte coese

Non ha aiutato il rallentamento dei programmi di investimento causato anche dalle politiche restrittive di accesso al credito praticate dal sistema bancario.