Meda – Petardone, bomba artigianale. Chiamatela come volete. Ma sta di fatto che il candelotto che si vede nella fotografia è stato ritrovato nei parchetti giochi che si aprono tra le vie Tre Venezie, Volturno e Po. Questo ordigno si trovava proprio vicino alle strutture ludiche dedicate ai bambini. Il ritrovamento è strato effettuato giovedì 12 maggio in mattinata e ad avvisare gli agenti della polizia locale di via Isonzo sono state le mamme che, avvistato questo strano oggetto, hanno subito chiamato le forze dell’ordine. Secondo un primo accertamento, il candelotto rappresenta un arma potenzialmente pericolosa, nel senso che i suoi otto piccoli cilindri di fibra raccolgono al loro interno del materiale esplosivo con ben otto miccette da accendere.
Senza voler fare allarmismi di nessun genere, una cosa è certa: che il petardo ritrovato in via Volturno non è legalmente commercializzato, ma si tratta invece di un ordigno del tutto artigianale e fatto in casa. Gli agenti della polizia locale sono quindi intervenuti sul posto e, accertato che il petardo non era acceso, lo hanno portato in comando dove si trova tuttora. Quasi sicuramente, una ragazzata anche se certi «petardoni» si vedono solo in occasioni speciali, come per esempio a Capodanno. Il che non giustifica né il loro utilizzo (altamente pericoloso), né tanto meno il loro abbandono presso un parco giochi frequentato da bambini piccoli e da mamme.
Sicuramente non si è trattato di un attentato, questo è abbastanza plausibile, ma non è da escludere – anzi non sono in pochi a pensarlo – che l’ordigno possa essere un «mezzo di festeggiamenti » per la vittoria dello Scudetto del Milan di domenica scorsa, quando di gente in giro a far festa (in maniera sana) ce n’era tanta, ma altrettanta era la massa di chi aveva voglia di far casino e basta. La bomba artigianale non è più pericolosa: si trova al comando senza la possibilità di essere innescata, ma tutti sperano di non dover più inciampare in un affare del genere. Elena Sandrè