Biassono – Una persona eccezionale. Un amico straordinario, sempre allegro e sorridente. Queste le prime parole degli amici di Alberto Scuto, il biassonese ventisettenne morto giovedì dopo un incidente stradale a Villasanta. Distrutta dal dolore la famiglia, mamma Mariangela, papà Maurizio e il fratello maggiore Riccardo di 32 anni, al quale Alberto era molto legato. «Non ci sembra ancora vero», hanno detto i genitori nel pomeriggio dopo il tragico evento.
Il fratello Riccardo, all’Aquila per lavoro, è subito tornato appresa la notizia. «Alberto era buonissimo, sempre disponibile, altruista», ha ricordato la mamma con gli occhi pieni di lacrime. Non ci sono parole per una tragedia che ha lasciato un vuoto enorme nei cuori di chi lo conosceva.
Alberto avrebbe compiuto 28 anni il prossimo 15 marzo. Diplomato ai Salesiani di Sesto San Giovanni, lavorava come operaio meccanico in una ditta a Villasanta e da due anni viveva da solo. Nel 2005 fu tra i soci fondatori, insieme al padre e al fratello, della Protezione civile Franco Raso di Macherio – Sovico: «Conoscevo Alberto da quando era bambino: l’ho visto crescere – racconta Cesare Sagrati, presidente della protezione civile Franco Raso – Ricordo che aveva sempre la divisa sporca, perché si dava da fare: dove c’era da lavorare lui era sempre presente».
Nell’ aprile 2009 Alberto è partito con i suoi colleghi della protezione civile per Collebrincioni (Aq), per aiutare i terremotati. «Guidava anche i trattori – ricorda Cesare Sagrati – Un anno fa, per vari impegni, ha lasciato la nostra associazione così come il fratello e il padre, ma ci veniva sempre a trovare. Era sempre molto disponibile ed espansivo».
Gli amici di una vita lo descrivono come un ragazzo d’oro con la passione per le moto e i camion. «La domenica quando non era impegnato con i Kart, facevamo un giro in moto al lago – racconta Mirko, amico da molto tempo – La sera eravamo soliti uscire a bere qualcosa al pub di Vedano: Alberto aveva tanti amici».
Erica Sironi