Besanino, rischio di tagli alle corseI pendolari: giù le mani dal treno

Aria di tagli di corsa per il Besanino, la linea ferroviaria che da Milano va a Lecco. Trenord annuncia una riduzione di risorse per il rilancio, scatta l'allarme del Comitato pendolari. A rischio il numero delle corse nelle ore di punta e la domenica.
Besanino, rischio di tagli alle corseI pendolari: giù le mani dal treno

Besana Brianza – Cari viaggiatori, avremo meno risorse a vostra disposizione. Così, nei giorni scorsi, l’amministratore delegato di Trenord, Giuseppe Biesuz. E il Comitato pendolari del Besanino, la linea che da Milano va a Lecco passando da Monza, lancia il suo grido di allarme: altro che ramo secco da tagliare, il Besanino va semmai potenziato. «Molti servizi vitali sono a rischio- spiega il portavoce del comitato, il besanese Alberto Viganò- e rischiano di saltare anche tutti i progetti di innovazione e di ammodernamento».

Meno corse e meno servizi per i pendolari, insomma. Sta scritto nei tagli annunciati dal governo Monti per il trasporto pubblico locale. «Potremmo avere meno corse durante il giorno, garantendo le sole fasce orarie di punta e per i servizi scolastici, cosi come i servizi festivi – continua Viganò -. Sono a rischio molti servizi e soprattutto i vari progetti di miglioramento su alcune linee ferroviarie. Ovviamente sono possibili anche aumenti tariffari». La spending review taglierà in Lombardia 284 milioni di euro, 110 dei quali destinati ai trasporti. Meno trasporti e meno passeggeri, con la diminuzione anche della quota tariffe che avrebbe una conseguenza pesante sulle strategia aziendali di Trenord.

Si parla di 110milioni di euro di tagli, che di conseguenza porteranno a un calo del venticinque per cento dei servizi di Trenord. A rischio il numero di corse della linea: l’attuale cadenza oraria potrebbe essere rivista all’insegna della riduzione. In forse anche i progetti turistici sulla Brianza che proprio attraverso la storica linea del Besanino dovevano aiutare a valorizzare il territorio e le sue perle in vista dell’Expo 2015. «Invece di avere un treno che parte ogni ora e nelle ore di punta ogni trenta minuti le corse potrebbero essere ridotte. Tagli che potrebbero riguardare anche il numero di treni della domenica- aggiunge Viganò- solo ipotesi, per ora, ma saremo vigili, molto dipende da quanti saremo a difendere quanto conquistato in questi anni».

Nelle scorse settimane, in poche ore, tra i pendolari del Besanino sono state raccolte duecento firme. La petizione tra i passeggeri è stata organizzata per chiedere la partecipazione dei comitati pendolari ai tavoli regionali del trasporto pubblico locale. Una possibilità che di fatto apre a una maggiore rappresentanza popolare e alla partecipazione dei rappresentanti dei pendolari ai tavoli “che contano”. I pendolari del Besanino, insomma, sanno farsi valere quando serve. Lo hanno sempre fatto e lo faranno anche per dire no ai tagli della spending review.
Alessandra Botto Rossa