Villa Raverio – Diplomato al liceo scientifico tecnologico di Desio, fino a due anni fa lavorava a Milano come tecnico informatico in una multinazionale farmaceutica. Un contratto a tempo indeterminato. Ha mollato tutto. Ed è tornato «all’ovile», come dice lui scherzando. Poi si fa serio, e aggiunge: «Stavo tutto il giorno seduto davanti ai pc, chiamato a destra e a sinistra ogni volta che c’era un problema. Qui è tutta un’altra vita». Non tornerebbe indietro per nulla al mondo Daniele Terzano, 26 anni, che da un anno e mezzo lavora con papà Pietro, mamma Felicia e il fratello minore Lorenzo, all’azienda di famiglia, la Floricoltura Fenix di Villa Raverio. E i fatti sembrano dargli ragione.
Giovedì della scorsa settimana Daniele ha portato il suo pannello aromatico al primo concorso nazionale di orti a parete che la Coldiretti Lombardia ha organizzato a Milano, alla presenza del presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini. Ed ha vinto. L’orto verticale ideato dal giovane brianzolo era un pannello aromatico con sei diverse varietà di basilico (genovese, al limone, alla menta, a foglia di lattuga, greco e rosso) inserite all’interno di tasche di juta. «E’ una composizione molto semplice – commenta Terzano – realizzata completamente in casa, con una spesa totale di circa 40 euro. Pensata per i balconi ombreggiati, è necessario mantenere la terra sempre umida». Una soluzione ideale per chi non vuole rinunciare ad avere l’orto anche in città, sull’orto o sul terrazzo di casa, dove lo spazio è sempre più ristretto e quindi necessario ottimizzare gli spazi, anche quelli dedicati al verde.
«Io ho pensato al basilico – racconta – perché è una piantina che non ha tante radici. Ma si può riadattare la mia proposta anche al peperoncino o al prezzemolo. L’orto verticale è ideale anche per piccole piante come l’edera, nella variante fiorita. Realizzarlo è semplicissimo: bastano due fiches per appendere le tasche dove si vuole, al balcone o al terrazzo. Per le sacche ho scelto la iuta perché è un tessuto naturale che si abbina bene con le piante». Prima ancora di lavorare per la grossa azienda farmaceutica milanese, Daniele era stato in un’altra azienda. Sempre come informatico, tre anni di lavoro in tutto. Ma il richiamo della terra è stato più forte. E allora, la decisione: lasciare la città e tornare sulle verdi colline besanesi, al vivaio di via De Gasperi con duemila metri cubi di serra, aperto nella metà degli anni Ottanta da papà Pietro, agronomo.
«E’ bellissimo- dice- stare tutto il giorno all’aria aperta. Qui si impara sempre qualcosa di nuovo: ci sono sempre varietà nuove da proporre ai clienti. Il rapporto con i clienti è molto stimolante: la gente viene da noi perché si fida dei nostri consigli. Qui da noi sanno di trovare tutte le informazioni di cui hanno bisogno». Daniele è al vivaio tutti i giorni, sabato e domenica compresi. In primavera porta le produzioni Felix in giro alle mostre mercato del settore più importanti di Italia. Quella di Cesano Boscone, “Giardini nel tempo”, la organizzano da sei anni i suoi genitori.
Alessandra Botto Rossa