Besana, addio a Marco Sironistroncato da un malore nel sonno

La chiesa parrocchiale di Vergo Zoccorino giovedì non è riuscita a contenere la folla accorsa per l'ultimo saluto a Marco Sironi. Trentuno anni, si è spento, nella notte tra lunedì e martedì, nel sonno, colto da malore.
Besana, addio a Marco Sironistroncato da un malore nel sonno

Besana Brianza – La chiesa parrocchiale di Vergo Zoccorino giovedì pomeriggio non è riuscita a contenere la folla accorsa per l’ultimo saluto a Marco Sironi, che domenica scorsa, come ogni altra domenica, proprio in quella stessa chiesa, saliva sull’altare per leggere la Parola di Dio. Trentuno anni, abitava con mamma Mariangela e papà Enrico in via Frescobaldi, nel quartiere della Siserana. E’ qui che si è spento, nella notte tra lunedì e martedì, nel sonno, colto da un improvviso malore che non gli ha dato scampo e l’ha strappato all’affetto di chi lo conosceva e gli voleva bene.

Non solo a quello dei genitori che lo avevano desiderato così tanto da attenderlo per cinque lunghi anni, ma a quello dell’intera comunità di Vergo, che in questi giorni di sgomento e incredulità si è stretta in un unico caldo abbraccio consolatore attorno a entrambi. Ed è proprio ai genitori di Marco che don Sandro Longhi, il parroco di Vergo Zoccorino, si è rivolto nell’omelia delle esequie, trattenendo a stento le lacrime. Visibilmente commosso,l’anziano sacerdote si è dovuto fare forza per poter trovare le parole: «Spero che Enrico e Mariangela sentano che il Signore parla loro attraverso il dolore che provano in questo momento. Ai tanti perché che avete rivolto anche a me, in questi giorni, vi darà risposta Marco dal cielo».

Ancora: «Quando martedì mattina mi hanno detto che Marco era morto, me lo sono fatto ripetete tre volte, perché non ci volevo credere. Così come non mi sembrava vero di averlo visto davanti a me, freddo, disteso nel letto della sua stanza, poco dopo. Solo domenica Marco era qui in questa chiesa per leggere le letture. Aveva una bella voce, e sapeva leggere molto bene, perché credeva in quello che leggeva». Poi, ricordando la tragedia, don Sandro ha aggiunto: «Il Signore ha stabilito che Marco concludesse velocemente la sua preziosa vita durante la quale ha anche sofferto, anche per via del suo carattere introverso. Ora è nel Regno dei cieli, che è riservato agli umili e ai piccoli, come era lui».

Così invece don Francesco Cameroni, referente della comunità pastorale Santa Caterina, rivolgendosi a tutti i presenti , volti attoniti e rigati dalle lacrime: «Facciamo tesoro di quello che Dio ci ha dato tramite Marco, che con il Signore aveva un rapporto particolare». Nato il 17 maggio 1980, studi in città fino alla maturità conseguita nel 1999 al Gandhi di Villa Raverio, impiegato in uno studio commercialista, Marco era conosciutissimo, non solo in frazione. Sulle foto sulla sua pagina sul social network Facebook, sorride mentre è sulla spiaggia o a divertirsi in qualche locale della zona in compagnia degli amici. Tifosissimo della Roma, ai visitatori della sua bacheca virtuale si presenta così: «Che dire di me? Mi vedete tutti come sono ora, magari alcuni di voi mi ricorderanno un po’ diverso, ma sono sempre io!».
Alessandra Botto Rossa