Bentley con i soldi dell’aziendaNei guai un altro Cannarozzo

Coi soldi della ditta di sarebbe comprato Ferrari, Porsche, Audi Q7, Bentley. Dopo la "bella vita", però, sono arrivati i guai per Luigi Angelo Cannarozzo, 40 anni, residente a Monza, rottamaio, titolare della Eurojob srl, di Desio, arrestato per bancarotta fraudolenta.
Bentley con i soldi dell’aziendaNei guai un altro Cannarozzo

Monza/Desio – Coi soldi della ditta di sarebbe comprato una serie di bolidi da centinaia di migliaia di euro. Ferrari, Porsche, Audi Q7, Bentley. Dopo la “bella vita”, però, sono arrivati i guai per Luigi Angelo Cannarozzo, 40 anni, residente in città, di professione rottamaio, titolare della Eurojob srl, di Desio. L’uomo è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere spiccata dal gip Maria Rosaria Correra (che ha incontrato ieri l’indagato al carcere di Monza per l’interrogatorio di garanzia), su richiesta del sostituto procuratore Donata Costa. La misura restrittiva è stata eseguita lunedì mattina dai carabinieri del nucleo investigativo di Monza nei confronti del quarantenne, accusato di bancarotta fraudolenta.

Secondo la procura, l’imprenditore ha contribuito al dissesto dell’azienda (il cui fallimento, dichiarato a marzo, era stato chiesto dallo stesso pm), “dissipando” il patrimonio della società in acquisti di costose automobili e macchinari per la movimentazione dei rottami, poi ceduti a prezzi giudicati troppo bassi ad altre società. La società stessa, sarebbe stata venduta alla cifra di 15mila euro, a fronte di un fatturato di milioni di euro.

Gli accertamenti del pm sono ora mirati a verificare la natura del fatturato, per capire se fosse reale o fittizio. Questo ed un’altra serie di approfondimenti investigativi, sono tutt’ora in corso da parte degli inquirenti. A carico dell’uomo arrestato lunedì, peraltro, risulta un precedente per reati fiscali. L’arresto di Cannarozzo conferma l’orientamento della procura a chiedere l’arresto per i “bancarottieri”, come dimostrano anche le misure recentemente eseguite in relazione al crac del gruppo Barassi.

La famiglia di Cannarozzo, tra l’altro, non è nuova ai guai con la giustizia. Già quindici anni fa, il padre Giovanni era tra i sette “robivecchi” di Desio arrestati con l’ accusa di aver truffato 290 miliardi al fisco. Giovanni Cannarozzo, 53 anni, amministratore unico della C.B.R. di Desio e “mente” della truffa aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato dall’allora gip Giuseppe Airò.

Giovanni è fratello di Domenico Cannarozzo, di professione demolitore, nel ‘ 91 sotto i riflettori della cronaca per essere risultato il “re” degli evasori in Italia. Secondo l’ accusa, Cannarozzo acquistava in nero tonnellate di alluminio, ottone, rame per lavorarle e rivenderle. Attraverso un giro di societa’ di comodo, e con false vendite poi, evadeva il fisco.

Il nome di Cannarozzo era comparso anche in una più recente inchiesta del pm Salvatore Belllomo, che aveva smascherato un giro di evasione attraverso il meccanismo delle società “cartiere” (ossia nate solo per fare false fatturazioni) ancora del valore di milioni di euro.
f. ber.