Monza – La procura ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio aperta nei confronti dei responsabili del Banco Desio, istituto di credito già finito nel mirino della magistratura di Roma per le vicende del Banco Desio Lazio.
Sulla richiesta d’archiviazione, presentata dal sostituto procuratore Walter Mapelli, è chiamato a decidere il giudice dell’udienza preliminare Claudio Tranquillo. Non sono note le motivazioni che hanno spinto il pm a chiedere l’archiviazione L’inchiesta brianzola era stata aperta a seguito dell’esposto presentato dall’ingegnere parmense Luca Ceci, piccolo azionista dell’istituto di credito, e dal figlio Enrico, che per qualche mese, nel 2008, è stato operatore di sportello e cassiere presso la filiale di Parma.
I due parlavano di un “piano di marketing concepito per far transitare soldi all’estero”. La direzione della banca, sin dall’inizio della vicenda giudiziaria, ha confermato “piena fiducia ai propri esponenti, invitandoli a fornire la massima collaborazione”. Uno degli indagati, Alberto Mocchi, è stato nominato nuovo direttore generale della Cassa di risparimio di Rimini.
Per quanto riguarda il procedimento della procura romana sul banco Desio Lazio, ilpm Giuseppe Cascini ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex amministratore delegato Renato Caprile, per il suo braccio destro Sergio Vergani, e per altre dieci persone accusate a vario titolo per vari reati, tra cui l’associazione finalizzata al trasferimento all’estero di denaro.