Vimercate – «Un versante positivo della crisi economico-finanziaria c’è? Il consumo di suolo è rallentato in questi ultimi due anni, perché il mercato edilizio è praticamente fermo». Il paradosso rende conto di quanto, secondo Pino Timpani, presidente dell’associazione parchi del Vimercatese, la tutela del territorio possa oggi, e forse anche domani, sperare non nella pianificazione istituzionale ma nella complicità involontaria del ‘nemico’, di chi il suolo lo divora.
Tra pgt approvati e in corso d’opera, e ptcp provinciale, come sta oggi il Vimercatese?
La situazione del consumo di suolo procede, e peggiora, a macchia di leopardo. Vero è che soprattutto la Brianza ovest è in condizioni disastrate rispetto alla parte est della provincia, ma serve vigilare.
E il futuro?
Elementi che danno qualche speranza ce ne sono. Uno è, come dicevo, la crisi economica. Nei Comuni non entrano oneri di urbanizzazione, e le nuove norme governative finalmente chiameranno gli enti locali a tornare al meccanismo virtuoso di utilizzare le entrate in conto capitale solo per gli investimenti e non per la parte corrente. In questo modo, le tentazioni di ricorrere al consumo di territorio per ottenere oneri sarà bloccata sul nascere.
Anche l’Imu,la nuova Ici, concorrerà in questa direzione?
Certamente sì. Sarà una fonte di gettito locale a partire dagli immobili che arginerà il bisogno di fare cassa con il territorio. È interessante anche la prevista introduzione di un nuovo sistema di rapporto tra quantità di abitanti, mobilità, servizi per stabilire quanti metri cubi si potranno costruire. Serve un freno, oggi troppo è lasciato alla libera interpretazione delle amministrazioni. Basta vedere il ptcp.
In che senso?
La debolezza maggiore di questo piano è che lascia campo libero ai Comuni. È una sorta di collage dei pgt approvati, inseriti così come sono, e non limita in alcun modo quelli in fieri. Daremo battaglia.
Quale sarà la prossima mossa?
Il centinaio di osservazioni che abbiamo presentato, come osservatorio, prima dell’adozione del ptcp sono state praticamente tutte respinte con un’identica formula d’ufficio che dice poco o nulla. Le ripresenteremo tutte, ufficialmente, ora che si entra nella fase di approvazione e che dovranno essere controdedotte una per una. Il nostro gruppo è composto da persone competenti, approfondiremo i dettagli tecnici, verificheremo la corrispondenza dei contenuti del piano provinciale con quello regionale, più cogente anche sul fronte delle tutele paesistiche.
Anna Prada