Arriva la maxi Provincia:tutti contro Monza capoluogo

Proteste per il piano di accorpamento della provincia di Monza con Varese, Como e Lecco. Ma i presidenti delle province confinanti si lamentano anche per il fatto che la nostra città sarebbe capoluogo: «Senza strutture e a una fermata di bus da Milano»
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MONZA – Una maxi Provincia con Varese, Como e Lecco ma con Monza che – per questione di abitanti – sarebbe il capoluogo. E’ polemica per la decisione del Consiglio lombardo delle autonomie locali di accorpare l’ampio territorio pedemontano. Tutti sono contrari e contestano il presidente di Milano, Guido Podestà, coordinatore dell’organismo. Fa discutere la deroga chiesta e ottenuta per Sondrio e Mantova ma anche la decisione di Monza capoluogo.
Il sindaco di Como, Mario Lucini: «Monza capoluogo? Una provincia di tutta la fascia Pedemontana con il capoluogo a una fermata di autobus da Milano non ha senso. Non rispetta né il buonsenso né l’oggettività. E nemmeno l’ottica di risparmio della spending review, visto che Monza è sprovvista di gran parte delle strutture di un capoluogo, essendo autonoma solo da tre anni». E  Leonardo Carioni, commissario della Provincia di Como, rilancia: «Sono assolutamente contrario, io non avrei modificato nulla. Così non è stato. Noi, per esempio, non abbiamo niente a che fare con Monza, come logistica, territorio e identità. Monza è la periferia di Milano, come si fa a pensare a un’unione del genere».
Protesta anche il presidente della Provincia di Varese Dario Galli. «L’accorpamento darebbe origine a un insieme di oltre due milioni e mezzo di abitanti e ciò significa creare una realtà più popolosa di 11 regioni italiane su 20». Secondo Galli, «non si ha idea delle funzioni di una Provincia e neppure del fatto che un’aggregazione così grande, oltretutto di secondo livello, diventerebbe del tutto inutile».
E a Lecco dicono: «Non posso immaginare i problemi per un valsassinese costretto a perdere tempo e denaro per andare a Monza, destinata a diventare capoluogo in quanto città più grande per numero di abitanti. Pensiamo infatti alle Prefetture, agli uffici dell’Asl, dell’Inail dell’Inps: che fine faranno? Una iattura per tutti, un disagio che si trasforma in veri disservizi, altro che taglio agli sprechi».
Il presidente di Monza Dario Allevi dice che «il piano di fusione è indecente. Non capisco per quale motivo sia stata prevista una deroga solo per Sondrio e Mantova. E’ arrivato il momento di alzare i toni. La realtà è che ci hanno fatto credere di sostenere l’idea della deroga anche per Monza e poi hanno voluto fare i primi della classe».
Diteci la vostra opinione, sarà pubblicata su «il Cittadino» di giovedì 5 ottobre