Arcore – Mimose “difficili”, venerdì, festa per la donna. E non solo per le condizioni meteo avverse. Gli agenti di Polizia locale sono stati sguinzagliati sul territorio a caccia di mazzetti gialli dai guadagni esentasse. Ne hanno trovati e sequestrati un centinaio, destinati a uomini di scarsa iniziativa che anziché un fiorista preferiscono l’acquisto take away al semaforo sotto casa. Nascosti dietro alla montagnola di fiori gialli già divisi in mazzetti, venditori abusivi dall’aspetto orientale, quasi sicuramente cingalesi. Sono scappati tutti alla vista degli agenti, lasciando sul posto la merce prontamente sequestrata. Due erano in via Grandi, all’incrocio con via Gilera, strada di grande passaggio, uno in stazione ferroviaria, un altro a La Ca’, di fianco al fioraio, colmo dell’impertinenza o dell’ingenuità. “Questa pratica è illegale -ha commentato il comandante dei vigili Marco Bergamaschi- ed è ingiusta nei confronti di chi paga regolarmente le tasse”.
E i fioristi, oltre che per il cattivo tempo e la concorrenza di chi vende ai semafori, hanno storo il naso anche per uno slogan. «Alle donne, per l’8 marzo non regalate mimose, regalate rispetto! È l’unica cosa che conta» era lo slogan che l’amministrazione, insieme alla Proloco, ha scelto per la festa della donna, pubblicato su alcuni manifesti e scandito anche giovedì sera dal sindaco all’inizio della serata alle scuole medie.
Una provocazione, certo (come del resto ha detto il sindaco Colombo nel suo discorso d’apertura), per tenere alta l’attenzione anche sul tema della violenza contro il mondo femminile. Che però sembra aver fatto storcere il naso a qualche fiorista arcorese. «Evidentemente l’iniziativa è stata fraintesa – ha commentato l’assessore al commercio Giuliana Perillo, riferendosi ai malumori – si intendeva solo dire di andare oltre il gesto del fiore».
Arcore, sequestrate mimoseE uno slogan indigesto ai fiorai
Mimose "difficili", venerdì, festa per la donna ad Arcore. E non solo per le condizioni meteorologiche avverse. Vigili sguinzagliati a caccia dei venditori abusivi ai semafori e fioristi "regolari" seccati per uno slogan -frainteso- dell'amministrazione comunale.