Apre un pezzo di centro giardinoDesio, petizione tra i dipendenti

Sono solo mille i metri quadrati di centro giardinaggio aperti al pubblico. Quelli che non sono finiti sotto sequestro. In totale sono 7mila i metri quadrati senza licenza di vendita. Intanto le maestranze raccolgono firme tra i clienti.
Apre un pezzo di centro giardinoDesio, petizione tra i dipendenti

Desio – Centro giardinaggio di Desio aperto. Ma solo i mille metri quadrati in regola. Il resto è sigillato. Chiuse le serre e gli spazi dedicati a fiori, piante, animali. In tutto 7 mila metri quadrati senza licenza di vendita, posti sotto sequestro dai vigili in settimana. La trattativa tra le parti non è ancora conclusa: la tensione nell’aria si fa sentire. Oggi, come tutte le domeniche, il garden di via Per Binzago è preso d’assalto dai clienti. La maggior parte di loro non sanno della vicenda che ha tenuto banco per tutta la settimana, con gli incontri tra dipendenti e istituzioni, in comune. E i tentativi del sindaco Roberto Corti di salvare la situazione, che coinvolge decine di dipendenti con le loro famiglie.

All’esterno del centro i lavoratori (in tutto sono 69) hanno allestito un banchetto per raccogliere firme a loro sostegno, in vista dell’incontro che avranno domani in Prefettura a Monza. «Chiederemo al prefetto una proroga – spiega Alberto Crippa, portavoce dei lavoratori -. Speriamo che la proprietà garantisca di mettersi in regola, in modo da salvare i nostri posti di lavoro». Intanto, i dipendenti si arrangiano come possono. Sono al loro posto di lavoro, anche oggi, dopo un’intensa e burrascosa settimana. «Vogliamo mantenere il nostro servizio per i tanti clienti che frequentano ogni giorno il centro».

Così , davanti all’area sigillata, sono stati allestiti dei tavoli: i clienti, con la lista della spesa, chiedono i prodotti di cui hanno bisogno. Il cibo per cani e gatti. Mangimi per pesci e canarini. Concime. Piante e fiori. I dipendenti prendono nota e chiedono ai colleghi di andare nell’area chiusa e ritirare i prodotti da scaffali e serre, in modo da consegnarli poi a chi ne ha fatto richiesta. «Speriamo che la trattativa arrivi ad una conclusione positiva, per tutti», commentano i lavoratori, che non ci stanno a perdere il posto di lavoro. «Speriamo che ognuno faccia la sua parte. Oggi i clienti ci stanno esprimendo la loro solidarietà».
P.F.