Monza – Sette ore di riunione e un voto nella notte. Il Consiglio dei ministri ha approvato la Legge di stabilità. Il Cdm ha approvato la riduzione di un punto dell’Irpef. Non ha invece azzerato completamente l’aumento di due punti Iva che sarebbe partito a luglio: l’imposta sul valore aggiunto crescerà di un solo punto, dal 10 all’11% e dal 21 al 22%. Il calo dell’Irpef partirà dal 2013 e riguarderà le due aliquote più basse: quella del 23% scende al 22 e quella del 27 al 26.
Dalla legge di stabilità arrivano 100 milioni per gli esodati: si attingerà dal fondo Letta. Stop dalla Ragioneria generale intanto al ddl relativo: è privo di copertura e stravolge la riforma delle pensioni, è il suo parere. In rivolta i partiti. Il capitolo regioni: il Cdm ha varato in nottata il ddl costituzionale sulla riforma del Titolo V della Costituzione, che regola i rapporti tra Stato e Regioni.
Il Cdm ha deciso di istituire nella legge di stabilità il Commissario anticorruzione, che presiederà la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche. Il ddl relativo ha ricevuto intanto in nottata l’ok della commissione Giustizia e Affari costituzionali del Senato. Mercoledì il testo sarà in aula a Palazzo Madama.
«Abbiamo voluto dare un chiaro segnale che quando ci sono segni di stabilizzazione, ci si può permettere qualche moderato sollievo». Così il presidente del Consiglio Mario Monti, nel corso della conferenza stampa notturna al termine della lunga riunione del Cdm: «Abbiamo evitato l’aumento dell’Iva che sarebbe stato dal 1 ottobre scorso di 2 punti, salvo accettare solo un +1% da luglio 2013 e abbiamo dato questo segnale con l’inizio della riduzione Irpef. E speriamo che gli italiani vedano in questa serie di decisioni di politica di bilancio, che non è una modifica di rotta, il fatto che quella rotta ha senso che contiene elementi per dare benefici e quando le condizioni lo consentono i benefici ipotetici potenziali possono diventare concreti e reali».