Monza – Grande soddisfazione all’Unione Artigiani della Provincia di Monza e Brianza per l’approvazione in sede di Commissione Lavoro della Camera dell’emendamento che anticipa a 15 anni la possibilità di avvio al lavoro e stabilisce che l’apprendistato venga equiparato all’ultimo anno di obbligo scolastico : “Contrasta la dispersione scolastica e apre prospettive per nuovi inserimenti di giovani nelle aziende che richiedono personale e sono alle prese con il problema del ricambio generazionale. A Monza e Brianza stimabile un incremento dei contratti di apprendistato vicino al 30%”.
“Non nascondiamo di aver più volte sollecitato un provvedimento del genere nei nostri recenti incontri con il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, anche sulla base di quel meccanismo della “Bottega Scuola” che la nostra organizzazione sta sostenendo e promuovendo da anni – precisa Marco Accornero, segretario generale dell’Unione – Siamo pienamente convinti che questo anticipo che vada nella direzione di combattere la dispersione scolastica che anche a Monza e provincia si presenta consistente, oltre che, naturalmente, avvicinare molti giovani, attualmente inattivi, ai mestieri artigiani e venire incontro alle richieste di non poche imprese che sono alla ricerca di giovani, anche nella prospettiva del ricambio generazionale”.
In provincia di Monza e Brianza, i contratti di apprendistato rappresentano circa il 12-13% del totale degli avviamenti al lavoro. In condizioni normali, cioè senza l’incidenza momentanea della crisi economica, si arriva a circa 3/4 mila avviamenti annui. Secondo una stima dell’Unione Artigiani, con questo nuovo provvedimento, si potrebbe arrivare ad una crescita di almeno 500-1000 unità, in particolare nei settori della meccanica, dell’impiantistica, delle riparazioni e dell’artigianato artistico, dove è maggiore la richiesta di mano d’opera giovanile.
“Da tempo andiamo verificando che esiste una consistente sacca di ragazzi, “parcheggiata” e inattiva, che ha terminato le scuole medie e che, in base alla disciplina sull’obbligo scolastico, non può essere avviata al lavoro – continua il segretario Accornero – Si tratta in massima parte ragazzi che hanno dimostrato scarsa propensione a continuare gli studi ma che invece dispongono quasi certamente di attitudini per avviarsi a mestieri e professioni artigiane, remunerative, di soddisfazione e ricercate sul mercato. In tal senso crediamo sia anche importante il ruolo delle famiglie e degli educatori che devono cogliere queste propensioni e facilitare l’approccio dei giovani all’artigianato».