Giussano – Ripartirà sabato (ore 20.30), con la trasferta sul campo di Cantù, l’avventura stagionale dell’Alternative Power Giussano, tornata sul palcoscenico della serie B in estate, grazie al ripescaggio seguito alla precedente partecipazione ai playoff della categoria inferiore.
Le brianzole si trovano attualmente al sesto posto, con dodici punti ottenuti negli undici incontri fin qui andati in archivio, e precedono di due lunghezze le loro prossime avversarie.
«Per ora possiamo dirci soddisfatti nella misura dell’80 per cento -spiega il presidente Franco Terraneo-. L’obiettivo di partenza era la salvezza e conquistarlo non dovrebbe essere un problema. Purtroppo, però, abbiamo lasciato per strada, in parte per un pizzico di sfortuna ed in parte per colpe nostre, qualche punto di troppo, circostanza che ci ha impedito di insediarci da subito in zona playoff. Continuo però a credere che il traguardo, anche se non programmato, sia alla nostra portata».
L’analisi entra quindi nel merito: «Come società, già conoscevamo la serie B, mentre staff tecnico e giocatrici devono probabilmente ancora calarsi completamente in questa realtà ed acquisire la giusta esperienza. Nel primo scorcio dell’annata, ho registrato un po’ troppa discontinuità: nello specifico, abbiamo sbagliato l’approccio ad alcune gare, come quella di Pontevico, dove eravamo convinti di vincere, invece abbiamo chiuso il quarto iniziale sotto 25-2…».
L’attenzione si sposta infine sull’impegno più imminente: «Quella di Cantù è una trasferta tradizionalmente ostica, a prescindere dal fatto che in classifica ci separino appena due punti. Il loro campo è particolare, con un parquet malmesso e parecchio spazio in fondo: rispetto alle nostre abitudini, i punti di riferimento saranno per questo forzatamente differenti.
Contiamo molto comunque sull’apporto di Cristina Danese, che è stata fin qui la nostra atleta più prolifica e che lo scorso anno giocava proprio a Cantù, sebbene il suo cartellino sia di proprietà del San Gabriele Milano. Il suo rendimento è stato la sorpresa più positiva del nostro cammino».
Paolo Colzani