Alcol e incidenti: 50 solo a MonzaCome bere bene e in sicurezza

Incidenti causati dall'alcol, a Monza sono una cinquantina all'anno: il dato è stato diramato dal comandante della polizia locale monzese Alessandro Casale che ha partecipato alla serata “Don't drink and drive: bere bene in sicurezza”.
Alcol e incidenti: 50 solo a MonzaCome bere bene e in sicurezza

Monza – Lo diceva anche Ippocrate: “Il vino è una cosa straordinariamente appropriata all’uomo se, nella salute come nella malattia, si somministra con giudizio e giusta misura, secondo la costituzione di ognuno”. Insomma, come per tutte le cose, ci vuole moderazione. Nell’ambito dell’iniziativa “Monza Città per la sicurezza stradale”, presentata all’Autodromo nei giorni del Gran Premio, si è svolta ieri sera all’Urban Center la serata sul tema “Don’t drink and drive: bere bene in sicurezza”, organizzata dall’assessorato alla Sicurezza in collaborazione con l’Associazione italiana sommelier Monza e Brianza e Confartigianato Motori.

Non è vero che il vino fa male tout court ed è in ogni caso pericoloso: è importante assumere atteggiamenti consapevoli e prudenti. Nel corso della serata il comandante della Polizia Locale Alessandro Casale ha illustrato la normativa relativa alla guida in stato di ebbrezza, soffermandosi sui dati relativi agli incidenti stradali causati dall’uso dell’alcol, che a Monza, su 1200 sinistri in un anno, sono una cinquantina.

I sommelier dell’Ais hanno guidato il pubblico alla scoperta dell’importanza del bere bene e consapevolmente, nel rispetto della norma.«Questo incontro – ha detto l’assessore alla Sicurezza Simone Villa – si colloca in un programma più ampio di iniziative che il Comune di Monza ha da tempo avviato sul territorio per garantire una corretta educazione stradale in particolare in riferimento ai pericoli del bere in modo irresponsabile».

I partecipanti si sono sottoposti, al termine della degustazione, a un test dell’alcol. In questo modo hanno potuto toccare con mano gli effetti delle sostanze alcoliche sul proprio fisico: in questo caso nessuno è andato a casa sbronzo. «Assistiamo troppo spesso a facili strumentalizzazioni del bere che si riflettono purtroppo sul mondo del vino – ha precisato il delegato dell’Ais di Monza e Brianza Sergio Bassoli – dimenticando che l’Italia ha una storia e una cultura vitivinicola di assoluta eccellenza. Il nostro impegno è proprio quello di sottolineare i valori positivi dell’arte enologica che non hanno niente a che vedere con gli eccessi e con chi ingerisce sostanze alcoliche smodatamente con il solo obiettivo dello “sballo”».
Federica Vernò