Albiate– Per molti era Rinone, per tutti era Mobilia. All’anagrafe faceva Rino Ferrario, era nato ad Albiate. É morto a 85 anni nella sua Torino dove ha giocato 150 partite con la Juventus dal 1950 al 1955 e dal 1957 al 1959, e due stagioni – fino al 1961 – conla maglia del Torino. Inoltre ha indossato anche quelle di Triestina e Inter. Juve e Torino lo hanno ricordato con parole commosse; il 7 dicembre avrebbe compiuto 86 anni. Rino è diventato Mobilia per la sua origine, nella terra dei mobilieri, ma anche per un fisico granitico che l’ha portato anche a vincere la prima stella dei bianconeri. E fino alla Nazionale. Quel ragazzo passato dal collegio arcivescovile di Desio a Saronno, non è sfuggito agli osservatori che l’hanno mandato alla Pro Lissone prima di uno stop con il calcio concluso solo durante il servizio militare ad Arezzo dove, ancora una volta, le sue qualità non passano inosservate. Lo fanno giocare da centromediano in serie A, nella Lucchese e da quel momento è stata solo massima serie, con Gianni Agnelli che per portalo in bianconero non ha esitato a mettere nel piatto 25 milioni di lire del 1950. E in Nazionale è stato uno dei ‘Leoni di Belfast’ avendo portato a lungo i lividi di quella alluccinante partita giocata il 4 dicembre 1957 finita con una vera e propria caccia all’azzurro da parte della tifoseria irlandese che ha invaso il campo perché indignata dalla decisione di trasformare la gara eliminatoria in vista dei Mondiali di Svezia in una amichevole per il mancato arrivo dell’arbitro.
Albiate, addio a ‘Mobilia’ FerrarioHa giocato 150 partite con la Juve
Con i bianconeri ha vinto anche due scudetti e in Nazionale è stato tra i 'Leoni di Belfast'. La carriera calcistica nata tra Desio e Lissone l'ha portato a giocare anche per Torino, Inter e Triestina